“Buongiorno, signor
Winsauer", dicono in coro i bambini della quinta classe. "Buongiorno,
cari bambini", risponde, sorridendo alla classe. E non dice neanche Guten
Tag, bensì Servus, tipico per un tirolese. Siamo a Waltenschwil, vicino a
Wohlen, canton Argovia, alla scuola di Bannegg.
Al maestro, in tedesco, si dice
Lehrer, ma in questo caso specifico, oltre a essere insegnante di scuole
elementari, ci troviamo davanti a un Fussballlehrer (“maestro di calcio”), come
vengono chiamati gli allenatori in tedesco.
Michael Winsauer, 41 anni,
allena il FC Baden. In provenienza dal Sarmenstorf, seconda lega regionale,
viene chiamato dal presidente Gassmann a prendere in mano la squadra in vista
della stagione 2022/23 dopo una lunga e sofferta promozione dalla Prima Classic
alla Promotion, a quei tempi duellando col Paradiso. Gassmann ordina: “Non vogliamo avere nulla a
che fare con la retrocessione”. E così allo stadio dell’Esp appena fuori Baden,
dove nel corso degli anni sono passate tutte le squadre ticinesi, prende avvio
un cosiddetto “Fussballmärchen”, una fiaba di calcio.
La fiaba dell’Esp prosegue e
lo scorso maggio… altro che nulla a che fare con la retrocessione, bensì clamorosamente giunge la promozione in Challenge League. Dopo anni di assenza,
riecco il Baden nel calcio professionistico. Insomma, "professionistico per modo di dire..." ribatte
Herr Winsauer!
A Baden nessun giocatore è
professionista, tanto che la società ha dovuto respingere offerte di prestiti
da parte di squadre di Super League, proprio per il fatto di essere rimasti
dopolavoristi. “Zurigo, GC, Basilea o YB ci avrebbero dato dei giovani, ma
nessuno di loro ha risposto positivamente al fatto di recarsi tutti i giorni a Baden, per allenarsi di sera e rientrare a casa a chissà a che ora” spiega il presidente.
Nemmeno l'allenatore è
professionista. Continua a insegnare alla scuola del villaggio. Il motto del
suo lavoro di insegnante l’ha scritto a mano su un poster incollato sulla porta
della classe. "Ognuno di noi è unico. Ma insieme siamo un capolavoro".
È un pensiero che vale per lui sia in classe che in campo. "Chiunque si
trovi a proprio agio può tirare fuori il meglio da sé stesso. Per me, come
atleta, è una sfida dimostrarlo sia in classe che sul campo da calcio",
aveva confessato al collega Felix Bingesser del Blick.
Anche vita e miracoli del
“Fussballlehrer” si leggono come una fiaba. Se abbiamo detto delle origini
tirolesi, non proviene da chissà dove, bensì dalla mondana Kitzbühel, la S.
Moritz austriaca. Il difensore (1,87 m) sale fino alle Under19 tirolesi ma non
riesce a compiere il gran salto. Gioca in “B”, prima di diventare il primo
austriaco a giostrare in Nuova Zelanda, al Wellington. Provino al Thun di Murat
Yakin, ma il contratto lo firma nell’estate del 2010 al Wohlen, per il quale gioca
circa 120 partite, con la fascia di capitano al braccio. In terra argoviese non finisce così: incontra Sandra, sorella di Ciriaco Sforza, con cui ha due figli.
Francobollato come primo
candidato alla retrocessione, a tutt’oggi il Baden ha raccolto quattro vittorie
e altrettanti pareggi: si trova a quota 16 punti, due più del Bellinzona. Un posto
fisso per i dopolavoristi in Challenge League? Winsauer: "Abbiamo pochi mezzi. Dobbiamo
sviluppare creatività e uno straordinario spirito di squadra. Poi potremmo rimanerci.
Ci sono giocatori che hanno ridotto il loro lavoro dal 100 all'80% senza che
noi possiamo compensarli per la perdita di salario". E aggiunge: "Sono
stato un calciatore professionista per molto tempo. Spesso mi annoiavo. Non è
un male se i giocatori lavorano e hanno un ritmo quotidiano".
Domenica pomeriggio al
Comunale di Bellinzona (calcio d’inizio alle 14.15) sapremo se il maestro dei
dopolavoristi sarà riuscito a preparare bene anche questa lezione...
(Foto Keystone/Leanza)