CALCIO
Grande sostegno da parte dello staff
Il capitano dei granata Tosetti parla in tutta chiarezza sui cambiamenti intervenuti nell’ACB
Pubblicato il 25.11.2023 08:05
di Enrico Lafranchi
Abbiamo approfittato della pausa determinata dagli impegni della nostra nazionale per avvicinare Matteo Tosetti. Incombe (forse è esagerato dire così) la partita col Baden che i granata devono assolutamente vincere. Ma non è di questo impegnativo confronto che vogliamo parlare, chiediamo invece al capitano di dare una spiegazione ai pochi punti raccolti finora, insomma il perché di una partenza che ha lasciato parecchio a desiderare (la miseria di 3 punti in otto partite) e del successivo buon, se non ottimo – considerando la catastrofica partenza - bottino (11 punti in sei gare): “Nell’ultimo periodo abbiamo in effetti effettuato un buon ruolino di marcia, ottenendo degli ottimi risultati. Si è sbagliato tanto all’inizio, chiaro che adesso lo stiamo pagando. Dobbiamo però essere positivi, la squadra è in netta ripresa anche a livello di gioco. La strada intrapresa è quella giusta, bisogna continuare così”.
Qualcosa è dunque cambiato con il nuovo staff tecnico, tu stesso dici che il gioco è migliorato: che cosa è stato determinante?
“È cambiato un po’ tutto, è stato ‘stravolto’ quello che era un po’ la nostra abitudine. Quando tu cambi solo l’allenatore e lo staff tecnico rimane è un po’ sempre la stessa cosa. La società ha invece deciso di dare uno ‘scossone’, ci siamo ritrovati con uno staff completamente nuovo visto che è rimasto soltanto il preparatore dei portieri (Lorenzo Colombo) che è una figura un po’ più "esterna" alla squadra. Ci siamo quindi trovati a lavorare in un’altra maniera, con una diversa filosofia e con un’altra visione di calcio che è molto interessante anche per il sottoscritto che è da tantissimo che gioca…”.
Detto chiaramente?
“Non ho mai avuto a che fare con allenatori spagnoli, francamente apprezzo molto la loro visione di calcio. I risultati che prima non arrivavano li abbiamo raggiunti con loro. Si lavora molto bene e intensamente, con una linea ben precisa. Noi giocatori ‘sentiamo’ un grande sostegno e una grande partecipazione da parte dello staff in tutti gli allenamenti. In poche parole è migliorato tutto, i risultati lo stanno dimostrando”.
Bene, anzi molto bene… Il punto è che c’è voluto del tempo, tu hai visto passare più allenatori in due anni a Bellinzona che in tutta la tua carriera…
“Effettivamente speravo di non vivere più questo tipo di situazioni, però è così… Il calcio (di oggi) è legato ai risultati, basta incappare in un mese storto e l’allenatore è via… È diventato un business, sappiamo benissimo che i cambiamenti sono sempre dietro l’angolo. Quest’ultimo ha portato ottimi frutti, speriamo di avere trovato stabilità che ci occorreva con il nuovo staff”.
Una tua nota di merito, sicuramente non da sottovalutare, è che sul campo sai farti rispettare come capitano non solo dagli avversari ma anche dagli arbitri… È perché padroneggi bene il tedesco?
“Beh, parlo anche molto bene il francese (ride, ndr), da quel lato ammetto che non ho problemi nel farmi sentire e capire… Penso che sotto l’aspetto degli arbitri si stia migliorando un pochino (ricorderete che all’Esp l’arbitro David Huwiler negò al Bellinzona un nettissimo calcio di rigore, ndr) anche se con alcuni è sempre molto difficile discutere. Quest’anno qualcosina di meglio stanno facendo anche loro (con il Baden, calcio d’avvio alle 14.15, arbitrerà David Schärli, ndr). Questo fa sì che ci facilita la concentrazione sul campo, non si prendono cartellini inutili”.
Fate una gran fatica a metterla dentro (beh, succede anche alla nazionale…), a quando un gol di Matteo?
“Come ho già avuto modo di dire, non sono mai stato un goleador. Lo ero da piccolo quando giocavo in attacco ma poi ho un po’ perso questa attitudine… È vero che ci si aspetta il gol anche da me, come è giusto che sia, però sono un giocatore che tendenzialmente guarda sempre che ci sia qualcun altro in posizione migliore prima che vada io al tiro. Ci provo comunque sempre, è chiaro che mettendo a reperto un paio o tre di reti a stagione, sull’insieme fa tanto… So di dover dare anch’io il mio contributo che purtroppo a livello di gol manca da molto tempo. Non che ne faccio un dramma, però mi pesa!”.
Beh, in attacco disponete comunque di un paio di ‘cannonieri’:
“È un po’ peccato perché in partita ci creiamo tantissime occasioni, il rammarico più grande è quello. Vediamo se la società interverrà magari sul mercato (sarebbe opportuno, ndr)”.
Lottare per la salvezza con questa rosa non è frustrante?
“È un po’ prematuro parlare di lotta per la salvezza, ci sono ancora quattro gare prima della pausa. Se ne poteva accennare qualche mese fa quando eravamo inchiodati a 2 punti. Ci siamo ripresi molto bene, praticamente restiamo agganciati a quasi tutte le altre. Da qui a dicembre non dobbiamo assolutamente mollare la presa e conquistare più punti possibile. Fossimo partiti con lo staff spagnolo ci troveremmo sicuramente in un’altra posizione di classifica!”. 
(Nella foto ENLA, il capitano dei granata Matteo Tosetti con lo storico tifoso Rolando Martignoni)