È accaduto. Siamo usciti dal weekend con zero punti e come dice qualcuno, pure con le ali tarpate. Cereda dice che bisogna fare un passo indietro e tornare a lavorare sulle basi. Se lo dice lui, ci sarà da credergli.
Avevamo detto che contro Ginevra e Zurigo sarebbero state due partite complicate e perderle, ancorché con delle prestazioni non all’altezza del campionato fin qui disputato, ci poteva anche stare.
In casi come questi, la cosa migliore è archiviare le sconfitte e cercare di trarne qualche buona conclusione. Per il resto meglio guardare avanti, alla sfida di stasera, con un Bienne, che nonostante sia in apparente difficoltà di classifica, resta pur sempre la finalista dello scorso anno.
I seeländer, tra l’altro, hanno vinto nelle ultime due trasferte contro Rapperswil e Kloten, mentre in casa hanno fatto più fatica. Ecco perché, anche stasera, l’attenzione dovrà essere altissima.
Le sette (!) vittorie consecutive ci avevano portato in una posizione di classifica per certi versi inusuale e secondo qualcuno, questo bagno di umiltà arriva al momento giusto.
Ci eravamo illusi? Ci eravamo visti più belli di quello che siamo? Come quando alla mattina, dopo aver fatto bisboccia, guardi in faccia il partner che ti appare meno bello della sera precedente?
Tutto è possibile, anche perché questo campionato non ti regala niente. Non ci possono essere distrazioni, nessun calo di tensione.
Stasera, comunque vada, sarà una partita da non fallire, anche perché non sarebbe ideale presentarsi tra tre giorni al derby della Cornèr Arena, con tre sconfitte sul gobbo. Anche perché, diciamocela tutta, andare a vincere in casa loro, è qualcosa che ci manca da tempo.
Lo sa Cereda, lo sanno i ragazzi e lo sappiamo tutti noi, che conosciamo bene la nostra squadra. Nei momenti belli e in quelli brutti. Risvegliarsi adesso, dopo questo inizio di campionato da sogno, sarebbe veramente dura.
Ecco perché questa partita di fine novembre, davanti al nostro pubblico, assume una grande importanza.

(Foto Keystone/Golay)