Riaccendiamo i motori
Quando il Pepèna vinse la Lugano-Monte Bré del ‘21
La corsa è certo tra le più belle della sua lunga carriera
Pubblicato il 09.04.2021 14:08
di Giorgio Keller
Non sono ancora le cinque e già le vie sono affollate da gaie e rumorose comitive che si recano al Monte Bré. Scoppiar di motori, tormentoso suonar di trombe di motociclette, scampanellii di biciclette, richiami di gente affrettata riempiono incessantemente l’aria e quasi assordano.
L’automobile messa gentilmente a disposizione della stampa dall’Unione Sportiva Ceresio ha pure un posto riservato al corrispondente del vostro quotidiano. Coi colleghi in giornalismo abbandono, a bordo di quella, la città. Si fila veloci lasciando dietro noi sguardi invidiosi e – perché non dirlo? – un’infinità di commenti.
La strada del Bré ha già i lati gremiti di gente. Quanti sono gli accorsi a portare l’applauso e la parola d’incitamento ai campioni che tra poco monteranno la lunga, ripida e pericolosa salita? Chi osa! Son migliaia e migliaia, venuti quassù dalla città, dai paesi vicini e dalle parti più lontano del Cantone. Dall’Italia ci sono pure arrivate grosse comitive. Da Maroggia, Melano, Capolago, Mendrisio arrivano a piedi gruppi di giovani che veloci salgono alla conquista di un buon posto d’osservazione. Il fondo stradale è buono; il tempo è bello.
Al traguardo d’arrivo troviamo il cronometrista e la giuria già al loro posto. Son le 6,30. Il primo “via” dev’essere già stato dato.
Sono appena trascorsi venti minuti quando dall’ultima curva, sita a poche centinaia di metri dal traguardo, sbuca assai veloce una “Skootamota”: una motocicletta che pare un giocattolo. E pochi minuti dopo ecco come un bolide Clerc, poi Hutzli. Segue velocissimo il melidese Gnesa che a metà salita dovette cambiare una candela e che per la miscela sbagliata ha avuto noie al motore. Per lo stesso motivo Visioli ha dovuto abbandonare. Peccato! Ed ecco Acerboni, il sicuro vincitore della categoria. Scherb arriva colla velocità del lampo. Rothenbach lo segue a poco più di due minuti. Poi Meyer, Maneschi, Malacrida ed altri tra i quali Borrini, Tettamanti, Bernasconi Giuseppe, tutti a forte andatura. Ultimo della categoria è Bonardi. Foglia Attilio è costretto al ritiro per un guasto al motore. Poi Vicari, i fratelli Leoni su “Indian”, Ghezzi, Viglezio e una decina d’altri. E ancora Wuillemin, Borsetti, Carmine, Greco Alberto che per poco meno di un secondo perde il primato della categoria 1000 cc.
Seguono i side-car: Widmer Percy, Gex Edouard, che con l’ammirevole consorte a bordo abbassa il suo ultimo record. Terzo è Corbetta Giuseppe del M. C. Lombardo.
Siamo ora alla “Classe Corsa”. I minuti si fanno eterni. L’ansia raddoppia. Passa il giovane Fanconi. Pochi minuti dopo ecco Magni. Ad Augusto Rossi detto “Pepèna” ora! Il silenzio è assoluto. Tutti gli sguardi sono tesi laggiù nella sottostante strada. Un potente scoppiar di motore. Già qui! Poi per secondi più nulla. – È fermo! – si grida. No! Il motore riprende ma la catena è rotta. L’incidente stupido che non ha permesso al luganese di abbassare il suo record dell’anno scorso lo costringe anche a un giuoco temerario: per non rallentare onde permettere il riprendere del motore egli svolta i tourniquets nelle cunette. Nessun altro corridore avrebbe osato tanto. Ma Pepèna è maestro equilibrista. La corsa d’oggi è certo tra le più belle della sua lunga carriera. Ci passa avanti a velocità pazzesca tra applausi assordanti e grida di “bravo Pepèna”. Chiude la corsa Bernasconi Claudio.
L’organizzazione è semplicemente perfetta e ad essa si deve se nessun incidente venne a guastare la gara. Ammirevole la Croce Verde. Il banchetto, al quale partecipano più di 200 sportivi, ha luogo al Palace Hotel. Alla “bombe glacée” si passa quindi tra interminabili applausi alla premiazione. Vince Pepèna Rossi: Rossi si piazzava primo coI miglior tempo della giornata, ma per un guasto al cambio di velocità impiegava alcuni secondi in più dell'anno prima. Franconi, l’astro nascente del motociclismo svizzero, vinceva nella categoria 350 col tempo di 9'35". Visioli e Gnesa furono eliminati per incidenti meccanici. Bernasconi Claudio era terzo assoluto su Frera 1000 cmc. in 9'39". Coppe e bréloques e bottiglie a tutti i corridori”.