CALCIO
Lugano da sogno, Ambrì non mollare
Il derby ci dice che tra le due squadre, in questo momento, c'è una bella differenza
Pubblicato il 02.12.2023 09:25
di L.S.
Non c’è stata partita e forse, vedendo i momenti delle due squadre e le assenze in casa leventinese, c’era un po’ da aspettarselo.
Il Lugano ha vinto con una facilità disarmante, mettendo sotto dal primo all’ultimo minuto un Ambrì che ci ha capito veramente poco.
La squadra di Gianinazzi ha fatto ciò che ha voluto, dimostrando di essere in grande forma, sia dal punto di vista fisico che mentale.
Gianinazzi ha fatto compiere alla sua squadra un altro passo avanti con la crescita di Granlund e Ruotsalainen: il coraggio di spostare il finlandese con Carr e Thürkauf, dividendo di fatto la linea “perfetta”, gli ha dato ragione. È stata un’altra gran bella trovata di un allenatore che, pezzo dopo pezzo, sta trovando il puzzle che andava cercando.
Ora tutti gli stranieri sembrano rendere al massimo e la squadra, di conseguenza, gira che è un piacere. Impressiona il numero di occasioni che i bianconeri sanno crearsi ogni partita e di questo passo, guardando la traiettoria e il potenziale delle rivali, a questo Lugano nessun traguardo è precluso. Sì, nessuno.
La visita di John Slettvoll, in questo senso, potrebbe rappresentare un romantico passaggio di consegne.
E l’Ambrì? Cereda, che riesce a mantenere un controllo invidiabile anche nei momenti difficili, come se tutto gli scivolasse addosso, ripete come un mantra i concetti del lavoro e delle basi da ritrovare.
Difficile però che la sua squadra abbia smarrito d’incanto i pilastri del proprio gioco dopo la pausa: più probabile, come capita spesso durante un campionato, che la congiunzione “astrale”, in questo momento, non sia positiva in casa Ambrì.
Tra infortuni, qualche giocatore non all’apice della forma e un calendario non proprio facilissimo, la squadra è arrivata alla quarta sconfitta consecutiva.
È il primo vero momento delicato della stagione dei biancoblù, chiamati a reagire al più presto per non farsi inghiottire di nuovo nella pericolosa lotta per il decimo posto.
Ora tocca a Cereda e al suo staff, che sembravano avere la situazione in mano, trovare l’antidoto a questo passaggio a vuoto. Perché se è vero che l’Ambrì è una squadra che non parte certo per vincere il campionato, è innegabile che lo spumeggiante inizio di campionato ha accesso le speranze di un popolo che, una volta tanto, vorrebbe vivere una stagione da protagonista. E fino a due settimane fa ci stava riuscendo.
(Foto Keystone/Golay)