FUORI ORARIO
Lo spirito della Valle
Virgilio Nova, scomparso 20 anni fa, ‘cantava’ la squadra del suo cuore sulle pagine de ‘L’Eco dello Sport’
Pubblicato il 05.12.2023 07:12
di Enrico Lafranchi
Quelli sono stati anni di grande passione sportiva per il disco su ghiaccio, ma lo sono sicuramente ancora ai nostri giorni visto come si affollano la Gottardo e la Corner Arena. Gilio von Riva ne decantava il fascino, quello della Valascia s’intende (cui Plinio Gabuzzi aveva dedicato il libro, con questo titolo, ricco di belle immagini in bianco e nero e di dati storici; il giornalista de ‘Il Dovere’ ha in pratica scritto la storia del Club dal 1935 al 1985 suscitando sentimenti di gratitudine da parte degli allora dirigenti dell’HCAP). Il collega Marco Tognola, ai tempi redattore di ‘Libera Stampa’, ci ricorda che Virgilio Nova, in arte, appunto, Gilio von Riva (anagramma del suo nome e cognome), in ogni articolo sapeva cogliere “lo spirito della Valle, il suo era un giornalismo alla Mario Soldati (scrittore e regista), se vogliamo anche di Gianni Brera che aveva battezzato Gianni Rivera ‘l’abatino’… Nei suoi pezzi non ‘raccontava’ soltanto la partita – precisa Tognola - era molto profondo, ‘acuto’. Ci teneva a fare notare che l’Ambrì aveva qualcosa in più delle altre squadre: lo spirito della Valle! Era stato chiamato alla redazione di ‘Libera Stampa’ da Armando Libotte, fu anche grande amico di Silvano Ballinari (Libotte, poi diventato direttore de L’Eco dello Sport, Ballinari prezioso collaboratore ai nostri tempi, ndr). Devo dire che Nova era una gran bella persona, il suo era un giornalismo-letteratura”.
Sono 20 anni che Virgilio Nova, qui in una foto che ci è rimasta particolarmente cara, non è più con noi. Le sue ‘cronache dantesche’ deliziarono ancora per tanti anni i lettori del settimanale. Sull’ ‘Eco’ (dove si firmava con il suo nome), aveva creato un altro motto: ‘Ambrì ti amo’. Ma era sempre lo ‘spirito’ a svettare: “In Valle stasera s’ode un grido gioioso che passa di vetta in vetta, fa vibrare le corde del vento, ridà fulgore alla falce di luna che avvolta nel suo manto di stelle, passeggia tra la cava fonda del cielo”. E ancora: “Questa valle arsa, senza neve, mi appare nella sua deserta bellezza: il carnevale impazza per le contrade e propone quel vuoto sugli spalti che fa stringere il cuore…”.
Giornalista-poeta, il caro Virgilio: “Quando recita il motto di Alfieri, ‘volli e volli sempre e fortissimamente volli’ la Valascia diventa inespugnabile”. Un ‘amore senza fine’, il suo, per dirla con Franco Zeffirelli. Cantava: “Amici leventinesi l’ora della verità sta per scoccare. Le guglie del Gottardo, fantasticamente lanciate verso il cielo, sembrano canne d’organo che si apprestano per il finale della nona di Beethoven: musiche immortali sciolte nel cielo dell’Olimpo della gentile Leventina, valle dolcissima…”.
Giornalista per hobby, di grande professionalità anche quando scriveva del ‘caro cugino Lugano’: “Dura lex sed lex, la legge del più forte è dura ma è la legge a cui si deve sottostare. Ragazzi, nel notturno vanire, racchiusi in questa Resega, è inutile eccitarsi in diatribe filosofiche: sabato siamo apparsi un gruppo di ‘dispersi’, battuti dal vento, accecati dalla neve, fantasmi tanto simili alla profonda immobilità della notte. Il grande Lugano ha dettato la legge del più forte, la tifoseria leventinese si è ben presto accorta quanto fosse inutile seguire il suo grande eroe intento a ripetere le gesta che un giorno furono già descritte da Cervantes. Io, frammisto agli amici ho riudito quel grido ungarettiano: ‘cessate di uccidere i morti, non gridate più, non gridate se li volete ancora udire, se sperate di non perire’.
Virgilio Nova si è spento nel 2003 all’età di 80 anni. Nella sua Viganello aveva ricoperto la carica di vicesindaco. Persona dall’animo nobile, anche a livello politico si era conquistato forti simpatie.