SPORT E MOTORI
C’era una volta…Esposauto
La rassegna di auto da corsa che si svolgeva al Padiglione Conza chiuse a fine anni Ottanta
Pubblicato il 05.12.2023 06:41
di Giorgio Keller
I meno giovan(issim)i se la ricorderanno: Esposauto. Era la rassegna biennale di auto da corsa che si svolgeva negli anni dispari nei saloni del Padiglione Conza di Cassarate.
Alla base di Esposauto ci fu, nella seconda metà degli anni ’60, Silvio Moser, pilota luganese che si stava arrampicando verso le alte sfere dell’automobilismo, giungendovi, in Formula 1, per la prima volta nel ’67 col debutto al Gran Premio d’Inghilterra. La stagione seguente arrivò addirittura a cogliere due punti per la classifica del Mondiale e nel ’69 un terzo.
Veloce sempre dappertutto, Moser però era spesso sottomotorizzato ma più che altro sotto…munito, cioè con budget stagionali al disotto del necessario e sempre alla rincorsa di nuove sponsorizzazioni.
Ecco allora che assieme all’amico, giornalista e poi telecronista TSI Gian Paolo Foletti, nel ’67 ebbe l’idea di creare Esposauto, una specie di salotto di fine stagione con quattro file di macchine da corsa da ammirare e serate a fior di interviste sul palco con gli attori di quei tempi, cioè i piloti.
Giunto anche Clay Regazzoni in Formula 1, la mostra si allargò e gli appassionati degli sport motoristici – che giungevano in gran numero anche dall’Italia – potevano godersi la presenza dei diversi compagni d’avventura di Clay, leggi Merzario, Brambilla, Laffite, Fittipaldi, Villeneuve e molti altri.
Silvio Moser scomparve nel maggio del 1974 e la sua ultima Esposauto si tenne i primi di dicembre del 1973, proprio ai tempi della crisi di petrolio con le famose (ricordate?) tre domeniche senza traffico motorizzato sulle strade di tutto il paese.
E allora – 50 anni fa giusti giusti - per pubblicizzare l’avvenimento, ecco l’idea promozionale sottoforma di una piccola sfilata di una macchina da corsa della potenza di un solo cavallo. Al volante della sua Surtees di F2, ecco dunque Moser raggiungere le sale di Esposauto sul porfido delle strade cittadine, trainata appunto da un cavallo. La presenza mediatica gli fu garantita internazionalmente.
A Esposauto del ’75 – un anno dopo la morte di Moser – uscì un volantino di sottoscrizione per un libro in ricordo di Silvio a cura di Foletti e Piergiorgio Morandi - che però non uscì mai. Si arrivò al 2014 in ricordo del 40. dalla scomparsa di Moser per la pubblicazione del libro “Pilota indipendente” sul pilota ticinese, a cura dell’autore di queste righe.
Esposauto perse poi lo smalto corsaiolo orientandosi vieppiù al settore stradale, una specie di saloncino di Ginevra in Ticino, subordinato dalle direttive “sindacali”, leggi leggi di cartello – scusate il gioco di parole -, tipo che le macchine esposte fossero immatricolate con tanto di targa allo stand.
I motori di Esposauto si spensero a fine anni Ottanta.