HOCKEY
I giorni "benedetti" di Cereda
Vigilie libere e assenza con la Nazionale: il tecnico dell'Ambrì va avanti con la sua strategia
Pubblicato il 06.12.2023 09:09
di L.S.
L’Ambrì arriva da cinque sconfitte consecutive e se la classifica, almeno per il momento, è relativamente buona, è chiaro che le prossime partite diventeranno fondamentali per la stagione dei biancoblù.
Una su tutte, quella di venerdì contro l’Ajoie in trasferta, che non bisognerà assolutamente fallire. Dopo una partenza entusiasmante, sarebbe un vero peccato gettare tutto alle ortiche e questa partita, oltre che per la classifica, servirà per interrompere il momento delicato e non far precipitare la squadra in un’autentica e pericolosa crisi.
Anche stavolta Luca Cereda ha deciso di concedere libero alla sua squadra il giorno della vigilia (un altro giovedì): lo aveva già fatto, con scarsi risultati, il giorno prima del derby. Alla Cornèr Arena si era forse visto il peggior Ambrì della stagione. Ma quella era una situazione diversa, con la squadra che arrivava da una partita persa il martedì sera. Adesso invece tra una partita e l’altra ci saranno ben sei giorni.
Il Cere però non si dà per vinto e insiste nel suo schema, che a molti addetti ai lavori, ex giocatori e allenatori compresi, sembrerebbe non piacere molto. Sia Alessandro Chiesa che Serge Pelletier, a Teleticino, hanno ammesso senza nessun problema, che a loro questa soluzione proprio non piace. Il giorno prima aiuterebbe a trovare le migliori sensazioni e a entrare già nel clima partita.
Onestamente, per battere l’Ajoie, questo aspetto potrebbe risultare anche secondario, ma è chiaro che un’eventuale sconfitta riporterebbe alla luce il tema.
Proprio Cereda negli scorsi giorni ha tra l'altro detto di essere felice di avere a disposizione la squadra per poter lavorare su alcuni concetti, o meglio detto, su quelle basi che la squadra avrebbe bisogno di rinfrescare. Il tecnico non ha esitato a bacchettare la squadra dopo alcune sconfitte, che a suo modo, sarebbero figlie di un lassismo concettuale che si paga a caro prezzo.
Impossibile dimenticare che però il tecnico preferì andare con la Nazionale e lasciare la squadra ai suoi assistenti durante la pausa di inizio novembre: dalla ripresa del campionato, una vittoria contro il Berna (nella prima partita) e poi quella con l'Ajoie, e poi cinque sconfitte.
Sicuramente, anche in questo caso, l’assenza del coach non spiegherà tutto, ma fa specie che adesso proprio lui invochi questi giorni di lavoro come una benedizione.
(Foto Keystone/Golay)