HOCKEY
La vita del Giana
Luca Gianinazzi si racconta: cosa fa fuori dal ghiaccio il tecnico dell'HC Lugano?
Pubblicato il 06.12.2023 07:16
di Red.
 
In una bella e lunga intervista, questa mattina il Cdt racconta la famiglia, le passioni, i rapporti con i colleghi, in due parole la vita, di Luca Gianinazzi.
Dall'arrivo di John Slettvoll a Lugano ("mio padre mi ha raccontato la storia e i successi di quel Lugano") e dei suoi trionfi ("ho detto alla mia squadra che se a Lugano dobbiamo convivere con la pressione di vincere, la responsabilità è di Slettvoll"), fino alla quotidianità che è per forza di cose cambiata.
«Quando sono entrato in carica, ho dovuto svolgere una sorta di apprendistato piuttosto violento: sono stato gettato nell’acqua e ho imparato a nuotare. Ma in questo lavoro il processo di crescita non termina mai, non si finisce mai di imparare".
Essere allenatore del Lugano non è facile, e non solo per ciò che comporta il ruolo in panchina e sul ghiaccio:
"L’altro giorno, per fare un esempio, sono andato con la famiglia ai mercatini di Natale a Bioggio: le persone ti fermano, ti fanno domande… Mia moglie, scherzando, mi ha detto che si era dimenticata che io fossi il coach del Lugano. Il mio lavoro per noi, a casa nella vita di tutti i giorni, non ha invece nessun impatto ».
Sembra banale, ma la famiglia è fondamentale anche per il Giana.
"Sì, la famiglia è il mio equilibrio. Ci sono giorni in cui torno a casa e la testa è ancora all’hockey: non è l’ideale, ma credo succeda a chiunque, indipendentemente dalla professione che una persona svolge».
Anche perché la pressione proveniente dall’esterno è forte.
"Come dico spesso, nessuno sa se venerdì contro lo Zurigo vinceremo o perderemo e quindi è inutile caricarsi di pressione, in questo senso. Preferisco prepararmi bene, ma non posso controllare ciò che dicono i tifosi, ciò che sento in televisione o quello che scrivono i giornali. È una forma di pensiero che mi aiuta a rimanere il più sereno possibile".
L'hockey e la famiglia gli assorbono quasi tutto il tempo, ma Luca Gianinazzi riesce ancora, tra hockey e famiglia, a coltivare qualche hobby?
"Il mio hobby numero uno è il lavoro che svolgo. Vivo della mia passione e nelle ore in cui non lavoro amo passare il tempo in famiglia, con mia moglie e i nostri due figli piccoli. Negli ultimi dieci anni della mia vita le relazioni sociali sono diminuite molto, ma non è qualcosa che rimpiango. D’altra parte i miei amici più stretti si possono contare sulle dita di una mano».
(Foto Keystone/Pablo Gianinazzi)