Sta
facendo discutere ciò che è successo martedì al termine della
partita tra Manchester City e Borussia Dortmund, quando
l'assistente rumeno Sovre ha fermato l'attaccante Haaland per
chiedergli un autografo sul suo cartellino.
Autografo
che poi Sovre, come fa di solito, mette all'asta per scopi benefici.
Abbiamo
parlato di questo episodio e del sempre discusso Fuorigioco con
Francesco Bianchi, osservatore UEFA e ex presidente degli arbitri
svizzeri.
Roberto
Rosetti, responsabile degli arbitri UEFA, ha parlato di mancanza di
dignità da parte di Sovre. Cosa ne pensa?
"Decisamente
i componenti del team rumeno diretto da Hategan non sono fortunati
né nella comunicazione (vedi caso di presunto razzismo a Parigi, in
realtà una situazione di infelice espressione verbale) né nel modo
di approcciarsi ai giocatori: l'assistente rumeno è stato colto e
immortalato nel tunnel dell'Etihad Stadium nell'atto di richiedere
un autografo al giocatore del Borussia Dortmund Haaland, il quale ha
firmato i cartellini arbitrali, accompagnando l'azione con un
abbraccio. Un gesto che può apparire innocente, anche in
considerazione dell'intento dell'assistente che colleziona autografi
che poi mette all'asta per scopi benefici nel suo paese, ma che può
gettare delle ombre sulla sua professionalità. Infatti è
assolutamente vietato agli ufficiali di gara chiedere autografi o
peggio maglie ai giocatori: gli arbitri e gli assistenti devono
avere un comportamento irreprensibile e neutrale in ogni
circostanza, soprattutto, ma non solo, a livello élite.
Personalmente trovo imprudente il comportamento in questione".
Lei
ha mai ricevuto o avanzato richieste del genere quando era un
arbitro?
"Personalmente
non ho mai rifiutato gesti spontanei di giocatori che sono venuti
nel mio spogliatoio dopo la gara e mi hanno fatto omaggio della loro
maglia firmata (Marco Grassi, Giovane Elber, Zamorano, quando ero
arbitro), oppure di giocatori internazionali nella mia funzione di
osservatore UEFA, come avviene, in realtà sempre meno, negli
impegni UEFA, ma non posso trasgredire la disposizione che mi vieta
di richiedere maglie di giocatori".
In
questi giorni si è letto di una possibile introduzione del
fuorigioco automatico: sembrerebbe esserci in vista un altro
cambiamento per gli assistenti.
"La
vita degli assistenti dell'arbitro non è mai stata facile: io
ammiro il loro lavoro perché devono essere nella valutazione del
fuorigioco veri e propri robot. La regola secondo cui in caso di
dubbio la bandierina deve stare giù è sempre valida, ma oggi con
l'avvento della VAR devono applicare nuovi concetti come il "delay"
(ovvero il ritardare la segnalazione di un fuorigioco non evidente
che porta a un'occasione da rete) e alzare la bandierina solo quando
l'azione è terminata o abortita. Solo se il fuorigioco è "grande
come una casa", allora l'assistente è tenuto ad alzare la
bandierina e come si dice in gergo a "uccidere (kill)
l'azione". Non entro in ulteriori cavilli interpretativi, fatto
sta che ora la FIFA e in particolare il direttore del dipartimento
sviluppo del calcio, Arsène Wenger, sta studiando, attraverso dei
test che non sono ancora iniziati, l'introduzione del "fuorigioco
automatico" allo scopo di arrivare a decisioni più rapide
(talvolta davvero troppo lunghe, anche pericolose per possibili
scontri tra portiere e attaccante che si invola verso la porta
avversaria, convinto di essere in posizione regolare, poi smentita
dall'intervento umano o tecnologico). Un sistema di rivelamento
automatico tramite GPS trasmetterebbe all'orologio dell'assistente
la posizione irregolare del giocatore. Ma attenzione, rimane aperto
il problema della valutazione dell'effettiva interferenza del
giocatore sul gioco o sull'avversario in caso di più giocatori
coinvolti. Vedremo. L'intenzione è di arrivare ai mondiali del
Qatar con un progetto realizzato".
Sempre
a proposito di fuorigioco, sembra che qualcosa cambierà con il
2023. Cosa succederà?
"Nessuno
è contento di vedere annullati gol per questione di meri
centimetri, rilevati dall'analisi tridimensionale VAR (in Svizzera
non c'è questa maniacale ricerca del centimetro in più), perché
il calcio non è questo, effettivamente. Quindi l'International
Board sta studiando un cambiamento di valutazione nel fuorigioco nel
quale, per farla breve - altrimenti ci gira la testa - se almeno una
parte del corpo è in linea con il penultimo difensore, allora sarà
considerato in gioco; ovvero se il giocatore attaccante non sarà
decisamente "separato" dal penultimo difensore - una parte
in linea e una oltre - non sarà considerato in offside. Una
proposta che va studiata e sperimentata in vista del 2023, a quanto
pare".