CALCIO: FRANCESCO BIANCHI E IL CASO DELLA SETTIMANA
Può un guardalinee chiedere l'autografo a un giocatore?
Abbiamo parlato con Francesco Bianchi del caso Haaland e di fuorigioco
Pubblicato il 10.04.2021 08:21
di L.S.
Sta facendo discutere ciò che è successo martedì al termine della partita tra Manchester City e Borussia Dortmund,  quando l'assistente rumeno Sovre ha fermato l'attaccante Haaland per chiedergli un autografo sul suo cartellino. Autografo che poi Sovre, come fa di solito, mette all'asta per scopi benefici. Abbiamo parlato di questo episodio e del sempre discusso Fuorigioco con Francesco Bianchi, osservatore UEFA e ex presidente degli arbitri svizzeri.
Roberto Rosetti, responsabile degli arbitri UEFA, ha parlato di mancanza di dignità da parte di Sovre. Cosa ne pensa?
"Decisamente i componenti del team rumeno diretto da Hategan non sono fortunati né nella comunicazione (vedi caso di presunto razzismo a Parigi, in realtà una situazione di infelice espressione verbale) né nel modo di approcciarsi ai giocatori: l'assistente rumeno è stato colto e immortalato nel tunnel dell'Etihad Stadium nell'atto di richiedere un autografo al giocatore del Borussia Dortmund Haaland, il quale ha firmato i cartellini arbitrali, accompagnando l'azione con un abbraccio. Un gesto che può apparire innocente, anche in considerazione dell'intento dell'assistente che colleziona autografi che poi mette all'asta per scopi benefici nel suo paese, ma che può gettare delle ombre sulla sua professionalità. Infatti è assolutamente vietato agli ufficiali di gara chiedere autografi o peggio maglie ai giocatori: gli arbitri e gli assistenti devono avere un comportamento irreprensibile e neutrale in ogni circostanza, soprattutto, ma non solo, a livello élite. Personalmente trovo imprudente il comportamento in questione".
Lei ha mai ricevuto o avanzato richieste del genere quando era un arbitro?
"Personalmente non ho mai rifiutato gesti spontanei di giocatori che sono venuti nel mio spogliatoio dopo la gara e mi hanno fatto omaggio della loro maglia firmata (Marco Grassi, Giovane Elber, Zamorano, quando ero arbitro), oppure di giocatori internazionali nella mia funzione di osservatore UEFA, come avviene, in realtà sempre meno, negli impegni UEFA, ma non posso trasgredire la disposizione che mi vieta di richiedere maglie di giocatori".
In questi giorni si è letto di una possibile introduzione del fuorigioco automatico: sembrerebbe esserci in vista un altro cambiamento per gli assistenti.
"La vita degli assistenti dell'arbitro non è mai stata facile: io ammiro il loro lavoro perché devono essere nella valutazione del fuorigioco veri e propri robot. La regola secondo cui in caso di dubbio la bandierina deve stare giù è sempre valida, ma oggi con l'avvento della VAR devono applicare nuovi concetti come il "delay" (ovvero il ritardare la segnalazione di un fuorigioco non evidente che porta a un'occasione da rete) e alzare la bandierina solo quando l'azione è terminata o abortita. Solo se il fuorigioco è "grande come una casa", allora l'assistente è tenuto ad alzare la bandierina e come si dice in gergo a "uccidere (kill) l'azione". Non entro in ulteriori cavilli interpretativi, fatto sta che ora la FIFA e in particolare il direttore del dipartimento sviluppo del calcio, Arsène Wenger, sta studiando, attraverso dei test che non sono ancora iniziati, l'introduzione del "fuorigioco automatico" allo scopo di arrivare a decisioni più rapide (talvolta davvero troppo lunghe, anche pericolose per possibili scontri tra portiere e attaccante che si invola verso la porta avversaria, convinto di essere in posizione regolare, poi smentita dall'intervento umano o tecnologico). Un sistema di rivelamento automatico tramite GPS trasmetterebbe all'orologio dell'assistente la posizione irregolare del giocatore. Ma attenzione, rimane aperto il problema della valutazione dell'effettiva interferenza del giocatore sul gioco o sull'avversario in caso di più giocatori coinvolti. Vedremo. L'intenzione è di arrivare ai mondiali del Qatar con un progetto realizzato".
Sempre a proposito di fuorigioco, sembra che qualcosa cambierà con il 2023. Cosa succederà?
"Nessuno è contento di vedere annullati gol per questione di meri centimetri, rilevati dall'analisi tridimensionale VAR (in Svizzera non c'è questa maniacale ricerca del centimetro in più), perché il calcio non è questo, effettivamente. Quindi l'International Board sta studiando un cambiamento di valutazione nel fuorigioco nel quale, per farla breve - altrimenti ci gira la testa - se almeno una parte del corpo è in linea con il penultimo difensore, allora sarà considerato in gioco; ovvero se il giocatore attaccante non sarà decisamente "separato" dal penultimo difensore - una parte in linea e una oltre - non sarà considerato in offside. Una proposta che va studiata e sperimentata in vista del 2023, a quanto pare".