CALCIO
Con la testa e con il... cappellino
Croci-Torti spiega la vittoria e il ritorno al suo prezioso copricapo
Pubblicato il 10.12.2023 16:01
di L.S.
In conferenza stampa, Mattia Croci-Torti ha un'altra faccia rispetto a mercoledì: il suo Lugano ha vinto e lui può tirare un sospiro di sollievo.
Si parte ovviamente da Steffen, uomo del match: “Oggi ha fatto due giocate decisive e ci ha fatto vincere la partita. Questa è la cosa più difficile del calcio e lui possiede questa dote. D’altronde le statistiche parlano chiaro: è l’uomo più incisivo della Super League”.
Il Crus aveva chiesto un cambio di passo ed è stato accontentato:
“A mio parere il Winterthur ha giocato meglio del Basilea, che era stato bravo a sfruttare i nostri errori, ma dal punto di vista calcistico aveva fatto poco. Oggi però noi eravamo più concentrati, non abbiamo commesso quelle ingenuità dell’altro giorno. Avevo chiesto alla squadra di giocare con la testa e con la giusta mentalità e mi hanno accontentato. Sono davvero contento”.
Saipi confermato e invece Arigoni in panchina: il mister spiega così le sue scelte:
“Arigoni, così come Bislimi, avevano sempre giocato e ho capito che avevano bisogno di una pausa. Volevo avere energia fresca dalla panchina e per quello che ho optato anche per lasciar fuori Mahou. Credo che i cambi oggi ci abbiano dato qualcosa in più. Cambiare un portiere è un po’ più complicato, ma il ruolo di un allenatore è soprattutto di avere equilibrio e razionalità e non farsi sopraffare dalle emozioni quando si devono prendere delle decisioni”.
Giovedì con il Besiktas e poi a Ginevra:
“Il Servette è un po’ come noi, arriva stanco al finale di stagione. Anche loro giocheranno giovedì, ma con il vantaggio di avere una qualificazione in tasca e di scendere in campo più rilassati. Noi siamo eliminati, è vero, ma vogliamo regalare questa vittoria al club e ai tifosi e concludere bene il nostro cammino in Europa”.
Si chiude con il cappellino, tornato sulla testa di Croci-Torti:
“Avevo vinto due partite senza il cappellino e perciò anche contro il Basilea avevo deciso di non metterlo. Con il cappellino però mi sento di più me stesso e credo che non ci sia ragione per cui non debba indossarlo”.
(Foto Putzu)