HOCKEY
Ìn pausa con il sorriso
Lugano sul mercato e Della Bella al posto di Lawrence? Ambrì in ripresa ma mancano i gol dei "bomber"
Pubblicato il 11.12.2023 09:05
di Marco Maffioletti
Anche la seconda pausa dedicate alla Nazionale è arrivata. Il Lugano, per quanto concerne le prestazioni e la classifica, ci arriva in salute. Il sesto posto, frutto di 47 punti, rispecchia bene il valore della squadra di Gianinazzi. Il vero problema è a livello fisico, dove decisamente non si può parlare di buona salute. I bianconeri sono falcidiati dagli infortuni. Oltre alle ormai da tempo note lunghe defezioni (pensiamo a Walker, Canonica e Marco Müller), negli ultimi due giorni se ne sono aggiunte due pesantissime, quelle di Carr e Granlund. Anche per i due import i tempi di recupero saranno prolungati. Manca ancora un comunicato ufficiale, atteso nelle prossime ore, ma da quanto filtra c’è poco da stare allegri. È una tegola di grande peso, decisamente non ci voleva. Carr era in formissima e stava dominando, Granlund era pure nettamente in ripresa e il loro blocco completato da Thürkauf stava facendo faville ed era probabilmente il più letale della lega. Sabato contro il Langnau, la squadra ha saputo brillantemente sopperire a queste defezioni, ma è chiaro: alla lunga non si può continuare così, urgono degli innesti stranieri offensivi. Chiaramente però, a questo momento della stagione, pescare dei sostituti all’altezza dei due è quasi utopia. Insomma, il direttore sportivo Hnat Domenichelli dovrà riuscire a trasformarsi in un David Copperfield per riuscire nell’impresa. Un plauso va dato al tecnico Gianinazzi, bravissimo a schierare LaLeggia in attacco. Il canadese, che aveva già giocato una stagione in questo ruolo in Ahl, ha dimostrato la sua pericolosità fornendo una doppietta. Decisamente una brillante intuizione del coach. Da segnalare pure la doppietta di Gerber, giocatore spesso ai margini, che però ha saputo farsi trovare pronto al momento giusto. Buona anche la prestazione di Koskinen, capace di compiere qualche parata importante con il match ancora in bilico. A proposito, non solo il finlandese nella prossima stagione non sarà più a Lugano, pure l’allenatore dei portieri Michael Lawrence lascerà il Ticino a fine campionato. Il canadese tornerà in patria, come ci ha confermato direttamente. Il suo sostituto? La soluzione più logica appare quella legata al nome di Paolo Della Bella, da anni ormai impegnato nel settore giovanile. 
L’Ambrì ricarica le batterie in ottava posizione. 5 punti in meno rispetto ai rivali cantonali, con però una partita da recuperare. I leventinesi, a livello di risultati, dopo le 7 vittorie consecutive, sono incappati in un momento poco proficuo. Dalle ultime 7 sfide è scaturita solo una vittoria, quella ottenuta venerdì scorso a Porrentruy. Sabato contro il Losanna i biancoblù hanno perlomeno intascato un punticino, ricompensa un po’ magra se paragonata alla mole di gioco fornita. Le prestazioni sono comunque quasi sempre state egregie, tolta qualche eccezione. Luca Cereda, visto il momento di magra contabile, non ha lesinato gli sforzi per cercare di cambiare le alchimie e le ha provate un po’ tutte. Qualche esempio? Janne Juvonen ha difeso la gabbia nelle ultime 4 partite, fatto assai raro per quanto concerne la strategia del coach di Sementina. Per la prima volta da quando è giunto in Leventina, contro il Losanna ad accomodarsi in tribuna è stato il topscorer Spacek, decisione pure sorprendente e un segnale decisamente forte: nessuno ha il posto garantito. In questa settimana di pausa, sarà importante cercare di recuperare il miglior Dauphin. Il canadese nelle ultime settimane sta faticando ad imporsi ed è un lontano parenti di quello ammirato a inizio campionato. Pure Lilja appare un po’ appannato, ma c’è da dire che comunque a livello difensivo continua a fare un grande lavoro oscuro troppo spesso sottovalutato e si danna l’anima. E Spacek? Prendere o lasciare, il numero 43 è così. Capace del meglio come del peggio, complice i tanti rischi che si assume dall’alto della sua classe nella gestione del disco. La linea tra la giocata geniale e l’errore diventa così sottile e volte ci scappa il disastro, come in occasione della rete dell’Ajoie. Per concludere una speranza, ovvero che Alex Formenton (nella foto Keystone/Clericetti) riesca ad aumentare la scaltrezza davanti alla porta. Il canadese ha un dono naturale, quello del pattinaggio e anche grazie a ciò è uno specialista nel ritrovarsi in situazioni di 1 contro 1 a tu per tu con il portiere avversario. Purtroppo in queste circostanze, quasi sempre quest’ultimo ha la meglio.