Una lettera, lunga
e articolata, firmata dal presidente Antonio Caggiano e dal presidente del Club
di sostegno 1917 Marco Chiesa, è arrivata in questi giorni nelle case degli
abitanti di Paradiso e di una gran parte di Lugano ("sperando in futuro in un avvicinamento tra i due club", Caggiano dixit).
La lettera (che trovate qui sotto) invita la gente a pensare al futuro del FC Paradiso, piccola società che in pochi anni è arrivata a ottenere il traguardo della Prima Promotion. E che quest’anno, giusto ricordarlo, naviga nei quartieri altissimi della classifica.
Con un budget che si aggira tra i 500 e 600 mila franchi, a Paradiso si cercano aiuti economici, qualcuno insomma che sia in grado di dare un sostegno al presidente Caggiano e a quei pochi personaggi che da tempo appoggiano il club.
Si è così pensato di provare a coinvolgere il cittadino, che forse si sarà innamorato di questa squadra che così tanto bene sta facendo.
Lo scopo della lettera è chiaro: sensibilizzare la cittadinanza e raccogliere fondi.
Il presidente Caggiano spiega:
“Siamo una squadra di Prima Promotion con risorse di Seconda Lega e con un presidente come il sottoscritto, che ho sempre detto avere delle risorse appunto da Seconda Lega. Visti i risultati che pensiamo di aver dato alla popolazione, stiamo cercando un maggior coinvolgimento da parte loro”.
L’obiettivo non è solo nell’immediato:
“La speranza è quella di rendere un giorno autosufficiente il club. Perché quando non ci sarò più io alla testa del club, un giorno che spero ancora lontano, è importante che questa società possa andare avanti sempre a buoni livelli”.
Come stanno andando questi primi giorni di raccolta fondi?
“Direi che inizia a muoversi qualcosa. Qualcuno ha già inviato il proprio sostegno, altri hanno fatto delle promesse. Credo che la categoria stia diventando interessante anche per qualche azienda, che ha iniziato a sostenerci, ancorché con delle cifre non ancora esorbitanti”.
Chi legge questa lettera può pensare a un Paradiso in difficoltà economiche:
“Non è proprio così. Attualmente non abbiamo grosse difficoltà, ma come detto, vogliamo pensare al futuro. E far sì che questa squadra non debba più dipendere soltanto da una persona”.
La lettera (che trovate qui sotto) invita la gente a pensare al futuro del FC Paradiso, piccola società che in pochi anni è arrivata a ottenere il traguardo della Prima Promotion. E che quest’anno, giusto ricordarlo, naviga nei quartieri altissimi della classifica.
Con un budget che si aggira tra i 500 e 600 mila franchi, a Paradiso si cercano aiuti economici, qualcuno insomma che sia in grado di dare un sostegno al presidente Caggiano e a quei pochi personaggi che da tempo appoggiano il club.
Si è così pensato di provare a coinvolgere il cittadino, che forse si sarà innamorato di questa squadra che così tanto bene sta facendo.
Lo scopo della lettera è chiaro: sensibilizzare la cittadinanza e raccogliere fondi.
Il presidente Caggiano spiega:
“Siamo una squadra di Prima Promotion con risorse di Seconda Lega e con un presidente come il sottoscritto, che ho sempre detto avere delle risorse appunto da Seconda Lega. Visti i risultati che pensiamo di aver dato alla popolazione, stiamo cercando un maggior coinvolgimento da parte loro”.
L’obiettivo non è solo nell’immediato:
“La speranza è quella di rendere un giorno autosufficiente il club. Perché quando non ci sarò più io alla testa del club, un giorno che spero ancora lontano, è importante che questa società possa andare avanti sempre a buoni livelli”.
Come stanno andando questi primi giorni di raccolta fondi?
“Direi che inizia a muoversi qualcosa. Qualcuno ha già inviato il proprio sostegno, altri hanno fatto delle promesse. Credo che la categoria stia diventando interessante anche per qualche azienda, che ha iniziato a sostenerci, ancorché con delle cifre non ancora esorbitanti”.
Chi legge questa lettera può pensare a un Paradiso in difficoltà economiche:
“Non è proprio così. Attualmente non abbiamo grosse difficoltà, ma come detto, vogliamo pensare al futuro. E far sì che questa squadra non debba più dipendere soltanto da una persona”.
