IL LUGANOLOGO
Il Lugano adesso è forte di... testa
La squadra di Gianinazzi, nonostante i tanti infortuni, sembra aver trovare un buon equilibrio
Pubblicato il 21.12.2023 08:09
di Doriano Baserga
Alla fine, la differenza la fanno sempre i giocatori. Soprattutto quelli bravi. E quando hai gente come Joly e Thürkauf diventa tutto più facile. Se poi ci aggiungi che un cecchino come Fazzini ritrova d’incanto la via del gol, ecco che allora anche le partite che pensi siano difficili, diventano facili facili.
Com’è capitato l’altra sera contro il Kloten, quando le assenze di Granlund, Ruotsalainen, Carr (ma aggiungiamoci pure Marco Müller) potevano far pensare al peggio.
E invece Gianinazzi, che ormai conosce a perfezione la sua rosa, ha saputo tirar fuori il meglio da questi ragazzi, che non vogliono abbattersi davanti a tanta malasorte. Il giovane coach si è inventato da qualche partita un LaLeggia che è quasi meglio in attacco che in difesa e ha lanciato altri giovani del vivaio. Su tutti Santeen Golja, ragazzo che già dimostrato di possedere una buona tecnica. Se saranno rose fioriranno…
Insomma, le difficoltà aguzzano l’ingegno e il tecnico ha dimostrato di essere bravo a far di necessità virtù. Cosa che in una lunga stagione di hockey è sempre molto importante.
Ha debuttato John Quenneville, che non giocando da un po’, ha ovviamente bisogno di tempo per raggiungere il massimo della forma. In linea con Fazzini, ha però già dimostrato di possedere qualche buon numero. Fondamentale, in questo inedito trio, anche il lavoro a volte oscuro, di un Arcobello sempre più uomo squadra.
Se ci aggiungiamo la buona partita di Schlegel, ecco che questo Lugano, ancorché decimato, sembra reggere il colpo. E in previsione di tutti i rientri, quando la stagione entrerà nel suo momento decisivo, tutto ciò che fa ben sperare.
Stasera a Friborgo, sabato in casa contro l’Ajoie, per cercare di confermare il trend di una squadra che sta crescendo soprattutto dal punto di vista mentale. E in attesa di un nuovo straniero, che probabilmente arriverà dopo la pausa della Spengler. E chissà che Domenichelli, che a Davos sarà presente con il Canada, non trovi proprio in quei giorni l’uomo giusto…
(Luca Fazzini, nella foto Keystone/Crinari)