Gli
svizzeri stanno lasciando il segno nel campionato italiano, per anni
sono stati sottovalutati e snobbati dagli operatori di mercato, ma
l'inversione di tendenza è evidente. A Milano Yann Sommer
è un protagonista assoluto, i suoi 35 anni sono un dettaglio, il
portiere ha imposto il suo stile e la sua classe. È uno dei leader
indiscussi dei milanesi. Si è inserito perfettamente nel contesto e
le sue prestazioni sono di un rilievo assoluto. È protetto da una
difesa quasi insuperabile, ma è innegabile la sua capacità di
dirigere il reparto con perizia e calma. A Bologna sono ben tre i
rossocrociati presenti in rosa. Freuler
e Aebischer sono due
autentici pilastri del centrocampo, partita dopo partita hanno
innalzato il loro livello. Hanno dimostrato forza e affidabilità. Ma
a rompere gli equilibri, nei due ultimi incontri, è stato Ndoye.
L'ala destra ha maramaldeggiato contro la Roma e ha segnato la rete
decisiva che ha estromesso l'Inter dalla Coppa nazionale. Thiago
Motta ha costruito un meccanismo funzionante, dove le individualità
esaltano un collettivo granitico e difficile da affrontare.
Rodriguez a Torino è
ritenuto un pilastro inamovibile. È un titolare fisso, il suo
rendimento è continuo, poche sbavature e tanta abnegazione. Su
Okafor il Milan ha
puntato forte. Lo ha pagato profumatamente. E lo ha investito di
responsabilità. L'esperienza rossonera è contraddistinta da alti e
bassi, ma il suo contributo quando è stato chiamato in causa lo ha
sempre dato. Avrebbe bisogno di giocare con maggiore costanza, ma
farsi largo nella folta rosa del Diavolo non è semplice. A Genova
Hefti sta cercando di
ritagliarsi il suo spazio, Gilardino, per il momento, pare non
contare su di lui. Una menzione è necessaria pure per Calafiori,
era reduce dall'esperienza con il Basilea, a Bologna è stato
impostato come difensore centrale, è letteralmente esploso, nel suo
nuovo ruolo è uno dei migliori del campionato.
(Yann Sommer, nella foto Keystone/Franca)