Al
Palazzo dei Congressi, giovedì sera, all'improvviso le luci si sono
spente. Il palco era illuminato in maniera ammiccante e raffinata, il
centro era dominato da un maestoso pianoforte, circondato da candele.
Il pubblico ha atteso paziente senza nessuna circospezione, ma solo
con l'afflato di consegnarsi all'artista. La compostezza iniziale era
una finta posa, destinata ineluttabilmente a svanire. C'era la
promessa di un viaggio suadente, dove l'emozione avrebbe preso
inevitabilmente il sopravvento. È entrato, solitario, il pianista
Danilo Rea, ha proposto una
miscellanea di brani. Strepitosa l'esecuzione di “Bocca
di rosa”. Poi è
arrivata lei, con passo felpato e scalza: Fiorella Mannoia. Vestita di rosso, con una giacca nera. Il rosso è un colore che
esprime il movimento interiore, un flusso continuo. È l'intensità
che non si arresta. È il profluvio di sensazioni. È la passione che
travolge. Ha l'ambizione di proporre un vissuto profondo. E via con
“Oh che sarà”
di Ivano Fossati, è l'umano che “sospira”,
“sussurra”,
vuole una ragione che mai avrà. La cantante ha uno stile
all'apparenza lieve, che affascina in crescendo. La sua voce è
ancora intatta nella sua bellezza e nella sua forza, penetra con
dolcezza e vigoria, ammalia perché trasporta passione. La scaletta costituisce il suo omaggio alla musica italiana, a cantautori che ritiene poeti,
a testi che sfidano il tempo e che danno uno sprazzo di significato a
quel grande mistero che è la vita. Ecco il tempo: la storia, il
passato; la visione, il presente; l'attesa il futuro. “La
donna cannone” di De
Gregori ha richiamato alla straordinarietà dell'amore. È il
racconto di una donna ribelle circa le convenzioni e la normalità,
l'amore non lo insegue, ma lo vuole solo se coinvolgente e unico. E
decide di volare via. Il confine dell'ordinario è stato
definitivamente superato con “Messico
e nuvole” di Paolo
Conte. Si può non resistere, ma reagire, basta infilarsi “nelle
situazioni di contrabbando”,
ridendo. Non è complicato: essere presenti nel presente. È
necessario: un pianista; una cantante; delle canzoni. Il tempo lo si
può battere: vivendo ora, qui, adesso. L'orizzonte è lontano e poco
importa raggiungerlo.
Musica
Fiorella Mannoia, classe e passione
La cantante prima strega e poi seduce Lugano