Per il super asso elvetico Marco
Odermatt e il resto della Coppa del Mondo (CDM), la stagione ormai si è già “corsa”.
In classifica generale ha già superato i mille punti e coloro che erano i suoi
inseguitori, l’austriaco Marco Schwarz e il norvegese Alexander Kilde, sono
fuori combattimento dopo le loro cadute e il forzato abbandono del resto della
stagione.
Dopo la sesta affermazione stagionale,
di cui tre negli scorsi dieci giorni tra Adelboden e Wengen, “Odi” è saldamente
in testa a un’altra classifica, quella dei premi, stilata dalla federsci
internazionale (FIS) gara per gara; col prossimo weekend la stagione giungerà
circa al giro di boa, visto che a tutt’oggi gli uomini ne hanno disputate 16 di
41, le donne 19 di 43. Cifre che sottostanno a qualche possibile rinvio di gare
cui mancherà il tempo per recuperarle, ma grosso modo ci siamo.
L’elvetico a tutt’oggi ha incassato
esattamente 400 mila franchi di premi gara; in linea di massima un
organizzatore di CDM versa 47 mila franchi per la vittoria, fin giù giù al
ventesimo posto (mille). Stesse cifre per le donne. Non senza qualche
eccezione: imporsi a Kitzbühel (discesa maschile) oppure a Killington (slalom e
gigante femminili) “paga” di più.
La graduatoria del price money
vede il francese Sarazin secondo a quota 154'000 per un soffio davanti a Feller
(152'550): dei nostri, Loic Meillard è 14. (31'250) e Justin Murisier 16.
(30'500).
In campo femminile, manco a dirlo, la
reginetta si chiama Mikaela Shiffrin su tutti i fronti (929 punti in generale e
cinque vittorie), ma se c’è qualcuno che può spodestarla dal trono, ecco Lara
Gut-Behrami (749 punti) alla terza affermazione stagionale proprio questa
domenica ad Altenmarkt Zauchensee. L’americana ha incassato finora 334'500
franchi svizzeri contro i 243'300 della ticinese, mentre la terza, l’italiana
Federica Brignone, se n’è visti accreditare 240'150. Michelle Gisin è decima a
quota 63'775 mentre a sottolineare quanto… valga la pena vincere nello sci
alpino, ecco Jasmine Flury con 59'200, di cui 47 mila grazie alla vittoria in
discesa a Val d’Isère.
È importante sapere che se le cifre
sono belle, ebbene i premi sono al lordo di imposte (alla fonte) che vengono
detratte dall’organizzatore poiché gareggiare sportivamente è considerato
lavoro. Poi, a dipendenza degli accordi bilaterali tra i diversi paesi, se
vengono dichiarati in quello di residenza vengono rimborsati. Un iter
procedurale che può durare qualche tempo: più facile recuperare l’IVA italiana,
rientrando da Fino Mornasco, alla stazione di servizio appena passato Brogeda…
Al di là dei premi gara, ogni atleta
ha i suoi contratti personali con sci, scarponi, attacchi, occhiali, bastoncini
e lo sponsor privato che ritroviamo sul casco; in linea di massima sulla base
di un fisso e dei premi a gara, classifica finale e medaglie. Questi contratti
però di regola sono subordinati ai regolamenti di ogni singola federazione e dove
ognuna fa per conto suo. Ristrettissimi quelli in Norvegia dove si è arrivati
al punto che in entrata di stagione, in occasione del debutto di Sölden, Lucas
Braathen (cinque vittorie in CDM) aveva annunciato il suo ritiro immediato
dalle corse, tanto era mortificato dal comportamento degli organi federativi
vichinghi.
Va anche detto che le diverse squadre
nazionali sono ospitate dai diversi organizzatori e che le federazioni mettono
in piedi tutto uno staff tecnico per la preparazione estiva e autunnale degli
atleti, che dunque non hanno costi “professionali” a loro carico se non la
benzina per raggiungere la sede degli allenamenti... con la macchina dello
sponsor federativo. Chi però ripiega su un cosiddetto “team privato” - ed è il caso di Gut-Behrami – deve
addebitarsi di tutti i costi extra federativi.
(Foto Keystone/Gindl)