SCI
Vittorie in discesa, premi in salita
Quanto guadagnano gli sciatori? Le cifre di Odermatt e Gut-Behrami
Pubblicato il 15.01.2024 09:49
di Giorgio Keller
Per il super asso elvetico Marco Odermatt e il resto della Coppa del Mondo (CDM), la stagione ormai si è già “corsa”. In classifica generale ha già superato i mille punti e coloro che erano i suoi inseguitori, l’austriaco Marco Schwarz e il norvegese Alexander Kilde, sono fuori combattimento dopo le loro cadute e il forzato abbandono del resto della stagione.
Dopo la sesta affermazione stagionale, di cui tre negli scorsi dieci giorni tra Adelboden e Wengen, “Odi” è saldamente in testa a un’altra classifica, quella dei premi, stilata dalla federsci internazionale (FIS) gara per gara; col prossimo weekend la stagione giungerà circa al giro di boa, visto che a tutt’oggi gli uomini ne hanno disputate 16 di 41, le donne 19 di 43. Cifre che sottostanno a qualche possibile rinvio di gare cui mancherà il tempo per recuperarle, ma grosso modo ci siamo.
L’elvetico a tutt’oggi ha incassato esattamente 400 mila franchi di premi gara; in linea di massima un organizzatore di CDM versa 47 mila franchi per la vittoria, fin giù giù al ventesimo posto (mille). Stesse cifre per le donne. Non senza qualche eccezione: imporsi a Kitzbühel (discesa maschile) oppure a Killington (slalom e gigante femminili) “paga” di più.
La graduatoria del price money vede il francese Sarazin secondo a quota 154'000 per un soffio davanti a Feller (152'550): dei nostri, Loic Meillard è 14. (31'250) e Justin Murisier 16. (30'500).
In campo femminile, manco a dirlo, la reginetta si chiama Mikaela Shiffrin su tutti i fronti (929 punti in generale e cinque vittorie), ma se c’è qualcuno che può spodestarla dal trono, ecco Lara Gut-Behrami (749 punti) alla terza affermazione stagionale proprio questa domenica ad Altenmarkt Zauchensee. L’americana ha incassato finora 334'500 franchi svizzeri contro i 243'300 della ticinese, mentre la terza, l’italiana Federica Brignone, se n’è visti accreditare 240'150. Michelle Gisin è decima a quota 63'775 mentre a sottolineare quanto… valga la pena vincere nello sci alpino, ecco Jasmine Flury con 59'200, di cui 47 mila grazie alla vittoria in discesa a Val d’Isère.
È importante sapere che se le cifre sono belle, ebbene i premi sono al lordo di imposte (alla fonte) che vengono detratte dall’organizzatore poiché gareggiare sportivamente è considerato lavoro. Poi, a dipendenza degli accordi bilaterali tra i diversi paesi, se vengono dichiarati in quello di residenza vengono rimborsati. Un iter procedurale che può durare qualche tempo: più facile recuperare l’IVA italiana, rientrando da Fino Mornasco, alla stazione di servizio appena passato Brogeda…
Al di là dei premi gara, ogni atleta ha i suoi contratti personali con sci, scarponi, attacchi, occhiali, bastoncini e lo sponsor privato che ritroviamo sul casco; in linea di massima sulla base di un fisso e dei premi a gara, classifica finale e medaglie. Questi contratti però di regola sono subordinati ai regolamenti di ogni singola federazione e dove ognuna fa per conto suo. Ristrettissimi quelli in Norvegia dove si è arrivati al punto che in entrata di stagione, in occasione del debutto di Sölden, Lucas Braathen (cinque vittorie in CDM) aveva annunciato il suo ritiro immediato dalle corse, tanto era mortificato dal comportamento degli organi federativi vichinghi.
Va anche detto che le diverse squadre nazionali sono ospitate dai diversi organizzatori e che le federazioni mettono in piedi tutto uno staff tecnico per la preparazione estiva e autunnale degli atleti, che dunque non hanno costi “professionali” a loro carico se non la benzina per raggiungere la sede degli allenamenti... con la macchina dello sponsor federativo. Chi però ripiega su un cosiddetto “team privato” -  ed è il caso di Gut-Behrami – deve addebitarsi di tutti i costi extra federativi.
(Foto Keystone/Gindl)