IL LUGANOLOGO
Il fascino della storia
Lugano e Berna si affrontano due volte questo weekend: il ricordo di un passato che stenta a tornare
Pubblicato il 19.01.2024 12:49
di Doriano Baserga
Un classico, un pezzo di storia che diventa riemerge, che fa riaffiorare lontani ricordi. Due sfide in sole 24 ore.  
Lugano contro Berna non può mai essere una partita come le altre. Soprattutto per i tifosi di vecchia data, a cui ritorno alla mente le appassionanti sfide degli anni 90, quando le due squadre dettavano legge. 
Oggi, ovviamente è un'altra storia: l'hockey è cambiato, così come il destino di questi due club, che hanno tanta voglia di tornare ai fasti di un tempo ma devono fare i conti
Il presente dice che quelle sfide, che valevano titoli e prestigio, è ancora un po' lontano. Forse ci si arriverà un giorno, chissà, ma intanto la classifica dice che bisogna lottare per entrare nelle prime sei e almeno dieci squadre ambiscono a questo traguardo.
Il Berna, alla viglia di questa doppia sfida, ha quattro lunghezze di vantaggio sui bianconeri. Poco? Tanto? Vedremo. Di sicuro queste due partite potrebbero dirci qualcosa di più sul futuro delle due squadre.
Il Lugano è una squadra che ha sofferto, e non sarebbe stato normale il contrario, l'assenza di un fenomeno come Carr. Prima dell'infortunio il canadese era decisamente l'uomo in più dei bianconeri, quello che faceva semplicemente la differenza.
Fuori lui, la luce si è un po' spenta. Com'era prevedibile. Nonostante questo il Lugano non ha mollato, ha stretto i denti ed è rimasto lì, aggrappato al sesto posto.
Gianinazzi, sempre equilibrato nelle sue dichiarazioni, anche nei momenti difficili, stasera dovrebbe finalmente ritrovare Carr. Insomma, è come tornare a indossare il cappotto pesante nelle serate più fredde. Una specie di garanzia.
Non sappiamo in che condizioni lo rivedremo, ma già la sua presenza dovrebbe essere importante per il resto della squadra. E soprattutto per quella linea con Thürkauf e Joly che aveva dimostrato di essere la più forte del campionato. Senza se e senza ma.
(Foto Keystone/Della Valle)