HOCKEY
Il Langnau può far paura all'Ambrì?
La squadra di Paterlini si è avvicinata in classifica ma i leventinesi sembrano superiori
Pubblicato il 23.01.2024 09:05
di Marco Maffioletti
È il Langnau l’avversario più pericoloso per l’Ambrì nella lotta che porta ai play-in. Staccati di 5 punti e con una partita in più rispetto ai biancoblù, i bernesi sono attualmente all’undicesima piazza. Francamente utopia invece che Rapperswil e Kloten possano tornare nei giochi che contano, il distacco appare troppo grande a una dozzina di partite dal termine della regular season. I Tigrotti tendono spesso a essere sottovalutati, nonostante la bontà del lavoro intrapreso. Un po’ come ad Ambrì, lo staff tecnico è indigeno. Il direttore sportivo è Pascal Müller, ex difensore dell’Ambrì, nativo di Langnau, una sorte di Paolo Duca dell’Emmental per così dire. A guidare la squadra dalla panchina c’è invece Thierry Paterlini, ex attaccante bianconero. Dopo diversi esperimenti, anche a Langnau, un po’ come in Leventina, si è giunti alla conclusione che sia meglio avere persone ancorate nel territorio e che conoscano bene il contesto. Già, perché pure Langnau è una piazza particolare, per certi versi non si discosta molto da quella leventinese. Il tandem Müller/Paterlini è ben affiatato, un po’ come Duca/Cereda. Il rinnovo di Paterlini è arrivato già a inizio stagione, quando i Tigers avevano faticato assai palesando limiti difensivi. Il Langnau non è molto costante. Ci sono serate dove tutto va bene, ma quando s’incappa nella partita no, allora ci scappano le dure scoppole. La prova è nella differenza reti. L’Ambrì, che non incassa quasi mai sconfitte pesanti, con 113 reti segnate e 121 subite ha un -8. Cadonau e compagni invece con 89 gol realizzati e 128 incassati hanno un -39. Spesso il Langnau non riesce per così dire a reagire e si lascia andare. Difficile decifrare questo doppio volto, ma evidentemente c’è ancora molto da lavorare per Paterlini in questo senso. La squadra può contare su una buona coppia di portieri elvetici. Il 23enne Charlin, prelevato tra lo scetticismo generale da Ginevra, si sta imponendo a ottimi livelli. L’esperto Boltshauser fa pure lui il suo, nonostante sia parecchio ai box a causi di vari acciacchi. Il telaio si basa quasi esclusivamente sul made in Finland. Dietro i difensori Saarijärvi e Rikoola si accollano la parte del leone giocando moltissimo. Il primo ha prettamente compiti offensivi ed è in gamba in questo tipo di situazioni, ma ogni tanto gli scappa qualche strafalcione difensivo. Il secondo, meno offensivo, è decisamente più solido. Ciò si rispecchia nelle statistiche del +-. Saarijärvi ha un -11, mentre Rikoola un +1. Il resto della difesa è composto da giovani promesse, come il ticinese Zanetti e il bravo Noah Meier e da giocatori esperti di seconda fascia, come Erni, o Zryd. Per i metodi piu duri c’è anche Cadonau, ma il 35enne è in difficoltà. Infine recentemente in prestito da Zurigo è arrivato Phil Baltisberger, un innesto sicuramente prezioso. Si intravedono dunque dei paralleli con la difesa dell’Ambrì: due stranieri dominanti, seppure Heed e Virtanen sono superiori complessivamente ai finlandesi del Langnau, qualche giovane promettente (Pezzullo, Terraneo da una parte, Meier e Zanetti dall’altra), Fohrler che è un po’ il Cadonau dell’Ambrì, i Dotti e Wüthrich che sono la risposta ai vari Erni e Zryd.  
Diverso il discorso in attacco, dove il Langnau obiettivamente non può vantarsi di avere la stessa qualità dell’Ambrì. Tolti Saarela, Julian Schmutz e in parte Malone, i Tigers non dispongono di grandi scorer o comunque gente capace di fare tanti punti, perlomeno a livello di potenziale. I vari Bürgler, Pestoni, Kneubühler, Zwerger e Heim il Langnau se li sogna in cartolina. Un altro problema è che il 35enne capitano Pesonen, pur restando un signor giocatore, non ha più lo smalto dei bei tempi. Mäenalanen non sta dando l’apporto sperato, mentre lo statunitense Anthony Louis ha giocato poco a causa di vari infortuni. I soli 89 gol segnati la dicono lunga sulle difficoltà offensive di una rosa alquanto limitata, tra cui spicca, per così dire, forse il solo Flavio Schmutz, centro duttile, prezioso e dotato di buoni colpi in canna. Chi sta cercando di farsi spazio è il leventinese Patrick Petrini. Dopo un inizio promettente due anni fa, il 22enne è stato frenato dalla mononucleosi. La malattia ha in sostanza compromesso lo scorso campionato. Ciò ha decisamente complicato l’ascesa dell’attaccante. Per lui la prossima stagione sarà fondamentale, sarà quella della verità. Insomma, analizzando le rose, si intuisce che l’Ambrì ha sicuramente le carte migliori da giocare rispetto ai Tigrotti, il cui vero obiettivo è d’altronde di evitare le ultime due posizioni, ma bisogna diffidare. Il Langnau è una scheggia spesso impazzita, capace appunto del peggio come del meglio. Il club cerca di crescere anche a livello d’infrastrutture e di sponsor. La Ilfis porta ora il nome dell’assicurazione locale ad esempio. In autunno la nuova pista di allenamento sarà pronta. Un vero gioiellino. E proprio attorno a questa fiammante costruzione ruotano i pensieri futuri della dirigenza. Al fine di sfruttarla al meglio, i piani alti stanno riflettendo su come muoversi. Attualmente il Langnau collabora con i Bellinzona Rockets fornendo dei giocatori. In futuro non è escluso che si proverà a trasferire la licenza dei ticinesi nell’Emmental al fine d’installare in loco il proprio farm-team, ma evidentemente entrano molti aspetti in linea di conto, in primis quelli finanziari. Una cosa è sicura, prima dell’estate del 2025 questa opzione non sarà d’attualità.  
(Foto Keystone/Bieri)