CALCIO
Il bomber venuto dall’Honduras
Jorge Benguché è a Bellinzona per ‘esplodere’: a suon di gol!
Pubblicato il 23.01.2024 09:26
di Enrico Lafranchi
Jorge Benguché è il nuovo attaccante del Bellinzona che Pablo Bentancur qualifica “un gioiello di giocatore, mostruosamente forte”. Ventisettenne, honduregno, nell’amichevole di Biasca ha messo in luce le sue caratteristiche: visione di gioco, fantasia, dribbling.
Atleticamente potente (1.88), è veloce, implacabile nei 16 metri, crea occasioni, segna e fa segnare (Rodrigo Pollero è andato ad abbracciarlo tre volte…). Benguché, per dirla in poche parole è l’elemento che mancava a un reparto che finora ha lasciato parecchio a desiderare a causa del trascurabile apporto dei vari Samba, Alounga e Dieye. Una questione spinosa, ravvisata immediatamente dallo staff spagnolo (a dire il vero si era lamentato anche Sandro Chieffo che ha però sempre difeso a spada tratta Trésor)). Qualche gol in più è stato segnato (tre rifilati al Baden e allo Stade) ma l’attacco rimane tra i più scarsi di Challenge. Il ragazzo venuto dall’Honduras, fortemente voluto dal patron, dovrebbe dare una sterzata innovativa a tutta la squadra che ha trovato anche nel giovane Aris Sörensen (22 anni) un altro giocatore di riferimento che ha la capacità di uscire dalla difesa a testa alta (lo si può intuire, è alto 1.91).
Ovvio che Jorge sia il ‘personaggio’ del momento, in grado di sollevare entusiasmo in casa ACB. Si dichiara felice che i colloqui avuti a Milano con Bentancur siano stati “produttivi e rapidi” (Pablo ha avuto buon naso). Sarà raggiunto presto dalla famiglia. La Svizzera è per lui un trampolino di lancio, vuole ‘conquistare’ l’Europa (lo dice con convinzione, tra l’altro è titolare della nazionale dell’Honduras). Un giocatore, insomma, in carriera che ha le idee ben chiare sul suo futuro ma che in questo momento, pungolato dalle dichiarazioni di Bentancur, mira a un perentorio decollo con la maglia dell’ACB.
Sorridente, simpatico, gli abbiamo fatto alcune domande, per così dire, d’ufficio…
Diciamolo chiaramente Jorge, hai fama di essere capace di ‘inventare’ gol: è un termine calzante?
Esita un attimo… “Sì è vero, ma credo che la cosa più importante sia quella di stare e giocare tutti assieme”.
Come è stato il tuo impatto a Veronello e a Biasca?
“Molto positivo, ho segnato e fatto diversi assist”.
Che idea ti sei fatto della tua nuova squadra?
“È un gruppo vivace, determinato, molto sano e compatto”.
Una sensazione, quindi, positiva:
“Chiaro, largamente positiva”.
Non conosci il nostro calcio, come lo vedi?
“È molto diverso sul piano tattico, più disciplinato, più intenso”.
Un grande cambiamento?
“Beh, è differente anche climaticamente… (Ride)”.
Non solo a livello sportivo per te:
“Chiaro, ho moglie e due figli, uno di 8 anni e l’altro di appena 6 mesi. Sono felice perché mi raggiungeranno presto”.
In Svizzera per restarci?
“Sì, l’idea è di rimanere in Europa a lungo”.
Sei un giocatore di notevoli risorse tecniche. Giochi nella nazionale del tuo Paese, qual è il tuo sogno?
“Giocare in una grande squadra ma adesso penso al Bellinzona. Ci sto già provando gusto con questa maglia!”.
Posso dire che Pablo ha portato al Comunale un ‘gioiello’ di giocatore?
“Ti ringrazio del complimento, dovrò dimostrarlo…”. 
Sono professionisti come Jorge a portare entusiasmo e passione nell’ambiente. Alcuni giocatori finora non si sono sicuramente prodigati in questo senso. Pablo probabilmente non se ne è reso conto subito. Ha fatto bene a rimandarli a casa. In lista d’attesa ce ne sono ancora un paio…