CALCIO
Saliou pensaci tu!
All'ex attaccante dell'Yverdon Thioune, il Paradiso chiede i gol per la promozione
Pubblicato il 25.01.2024 06:26
di Valentina Marchi
C’era una volta un bambino che sognava di fare il calciatore… Chissà quante storie di giocatori diventati famosi saranno iniziate così. Fra gli innumerevoli sognatori c’è l'italo-senegalese Saliou Thioune (20 anni il prossimo 7 febbraio), nuovo attaccante del Paradiso, che di strada per arrivare fin qui, palla al piede ne ha fatta tanta. Il nuovo numero 11 biancoverde è un ragazzo timido ma “pericoloso” nell’area avversaria e dopo due amichevoli di preparazione del Paradiso vinte in virtù delle sue reti (contro il Varese e il Mendrisio), si augura un futuro da bomber.
Ma cos’è il calcio per Saliou Thioune?
“Per me il calcio è tutto: fin da bambino quando ho iniziato a giocare, ho capito che è l’unica cosa che riesco a fare bene al 100%, divertendomi allo stesso tempo“.
Da dove sei partito?
“Dal Senegal: già a sette anni nel mio quartiere dicevano tutti che ero “bravino”".
E poi la strada per un futuro da calciatore è continuata in Italia?
“Sì, dal Senegal sono volato a Padova, dove ho giocato per quattro anni. Poi sono andato al Vicenza per due, prima dell’esperienza al Cittadella. Dal calcio italiano sono passato a quello svizzero: con l’Yverdon abbiamo conquistato la serie B e li ho vissuto la mia stagione più importante, quella che mi ha fatto crescere anche come uomo”.
Dopo tanta strada, anzi tanto prato calpestato, dove sogni di arrivare?
“Come tanti o tutti i calciatori, il sogno è quello di arrivare a grandi club e giocare grandi competizioni, come la Champions League o i Campionati del Mondo. Anch’io spero un giorno di raggiungere obiettivi così importanti”.
Quanto conta il “gol” per te?
“Il gol arriva da un lavoro di squadra e quando meno te lo aspetti. Anche se l’ultimo tocco di palla è il mio, il merito è sempre anche dei compagni. Buttarla dentro però mi dà grande soddisfazione".
Il tuo gol più bello?
“Quello da professionista con l’Yverdon, nella partita contro il Vaduz: partito da centrocampo ho scartato tutti arrivando in porta".
Al Paradiso sei arrrivato a metà stagione, grazie al mercato invernale di un club che proverà a vincere il Campionato in Promotion League: serviranno i tuoi gol, lo sai?
“Certo, sono arrivato per questo. Sono qui per dare una mano a migliorare il buon lavoro che già hanno fatto i miei compagni nel girone d’andata. Io spero di dare “quel qualcosa in più" per poter festeggiare a fine anno nel migliore dei modi”.
Come dici anche tu, non si vince da soli, ma di squadra. La tua nuova squadra, il football club Paradiso, com’è?
“Un bel gruppo, unito e compatto. Qui non conta il singolo, ma la forza del “tutti assieme”…. e i risultati si vedono”.
E il mister in una squadra quanto conta?
“Conta molto. Il nostro ci tiene in “palla” al 100%, non ci lascia respirare. Se non ci fosse lui a quest’ora staremmo parlando di un altro campionato". Qual è il tuo allenatore preferito, a parte ovviamente Sannino? 
 “Seguo molto la Premier League e l’allenatore che preferisco è Pep Guardiola, per i suoi schemi, per come riesce a trovare il ruolo perfetto per ogni giocatore e farli sentire tutti a loro agio”.
Quel Pep Giardiola che ha fatto la storia del Barcellona...
“Sì, che è la mia squadra del cuore, da sempre”.
E restiamo tra gli "dei" del calcio: qual è il tuo idolo?
“Neymar, ha grande tecnica. M’ispiro a lui quando gioco”.
Ecco cos’è Il calcio per un ragazzo di neanche vent’anni che rincorre ogni giorno il pallone e un futuro da campione: “passione divertimento e felicità”.