Il calcio è strano e non lo scopriamo certo stasera.
Domenica un Lugano in trincea, fortunato e poco propositivo, aveva portato a casa i tre punti contro il Losanna.
Questa sera, nei quarti di finale di Coppa Svizzera contro il Lucerna, tutto il contrario.
I bianconeri, decisamente più in palla rispetto a tre giorni, sono stati ingiustamente eliminati.
Tante e clamorose le occasioni avute, netta la superiorità dimostrata.
La squadra di Jacobacci avrebbe meritato di passare il turno e soltanto delle circostanze forse irripetibili
hanno cambiato l'esito di un confronto che sembrava scontato.
Due gol incassati viziati dal forte vento, un palo, alcune buone occasione e per non farsi mancare nulla un rigore
fallito nell'ultimo minuto dei tempi supplementari. Da quel Maric che in questi giorni era diventato una
specie di totem per il suo gol (e non solo) contro il Losanna.
Se era giusto, nonostante il risultato, dire che il Lugano non aveva meritato domenica scorsa, ora è giusto,
anzi doveroso, riconoscere la malasorte che ha accompagnato la squadra del presidente Renzetti.
In una serata storta non poteva mancare il problema muscolare di Bottani, che quando manca si sente. E lui,
ogni tanto, deve marcare visita.
L'unico vero errore del Lugano è stato quello di non chiudere la partita nel primo tempo, quando il vento
impetuoso soffiava alle spalle. In quei 45 minuti i bianconeri avrebbero potuto e dovuto mettere in
ginocchio la squadra di Celestini, apparsa questa sera seriamente in difficoltà e con pochi argomenti.
I rimpianti ovviamente sono tanti e la frase del presidente Renzetti "questa partita ci può cambiare la vita"
riecheggerà nella testa dei ragazzi di Jacobacci.
Ora sotto con lo Young Boys, perchè se l'Europa non arriverà attraverso la Coppa, potrebbe ancora diventare una realtà
dopo le 36 giornate di campionato. E il Lugano visto stasera ha tutte le carte in regola per arrivarci.