È stata una finale straordinaria, che ha tenuto tutti con il fiato sospeso.
Ha vinto l'italiano Jannik Sinner, che ha ribaltato una situazione difficile in una vittoria storica. Per lui e per il tennis italiano.
L'azzurro è infatti stato bravissimo a vincere una partita che Medvedev sembrava avere letteralmente in mano, tanto che in conferenza stampa, dopo il trionfo, Sinner ha ammesso di "averci capito poco" in quei primi due set. Un'onestà non sempre facile da trovare.
Ma il campione si vede proprio in quella forza mentale e quelle energie che sa tirar fuori nel momento più delicato, trasformando una possibile sconfitta in un'esaltante vittoria. Annichilendo l'avversario, forse convinto di avere il successo in mano.
Questa vittoria, volendola guardare in modo più ampio, è soltanto l'ultimo capitolo di una nuova èra del tennis che si sta profilando, iniziata con la vittoria di Alcaraz a Wimbledon contro Djokovic.
La vecchia guarda, un tempo indomabile, sta inevitabilmente cedendo il passo a una nuova generazione di grandisismi talenti.
Anche in Australia ne abbiamo avuto una conferma con la sconfitta di un Djokovic (sempre contro Sinner), che se resta pur sempre un campione formidabile e sempre difficile da battere, non sembra più in grado di dominare come aveva fatto fino a poco tempo fa. Soprattutto dopo l'addio di Federer e il lungo infortunio di Nadal.
L'età non fa sconti a nessuno e forse Djokovic è arrivato al capolinea? Difficile esserne certi, anche perché la sua qualità e la caparbietà rendono difficile parlare di un suo declino. Il 2024, in questo senso, ci dirà ancora molto.
Quel che è certo è che il tennis sta guadagnando in imprevedibilità ed emozione, grazie a giovani campioni che non solo promettono, ma dimostrano di possedere il talento e la determinazione per poter prendere degnamente il posto dei mostri del passato.
Oggi, il vero vincitore è il tennis stesso, che si rinnova costantemente e ci regala emozioni e sorprese senza fine. Il fascino e l'imprevedibilità di questo sport ci insegnano a non dare nulla per scontato, nemmeno quando si tratta di un campione del calibro di Djokovic.
Ha vinto l'italiano Jannik Sinner, che ha ribaltato una situazione difficile in una vittoria storica. Per lui e per il tennis italiano.
L'azzurro è infatti stato bravissimo a vincere una partita che Medvedev sembrava avere letteralmente in mano, tanto che in conferenza stampa, dopo il trionfo, Sinner ha ammesso di "averci capito poco" in quei primi due set. Un'onestà non sempre facile da trovare.
Ma il campione si vede proprio in quella forza mentale e quelle energie che sa tirar fuori nel momento più delicato, trasformando una possibile sconfitta in un'esaltante vittoria. Annichilendo l'avversario, forse convinto di avere il successo in mano.
Questa vittoria, volendola guardare in modo più ampio, è soltanto l'ultimo capitolo di una nuova èra del tennis che si sta profilando, iniziata con la vittoria di Alcaraz a Wimbledon contro Djokovic.
La vecchia guarda, un tempo indomabile, sta inevitabilmente cedendo il passo a una nuova generazione di grandisismi talenti.
Anche in Australia ne abbiamo avuto una conferma con la sconfitta di un Djokovic (sempre contro Sinner), che se resta pur sempre un campione formidabile e sempre difficile da battere, non sembra più in grado di dominare come aveva fatto fino a poco tempo fa. Soprattutto dopo l'addio di Federer e il lungo infortunio di Nadal.
L'età non fa sconti a nessuno e forse Djokovic è arrivato al capolinea? Difficile esserne certi, anche perché la sua qualità e la caparbietà rendono difficile parlare di un suo declino. Il 2024, in questo senso, ci dirà ancora molto.
Quel che è certo è che il tennis sta guadagnando in imprevedibilità ed emozione, grazie a giovani campioni che non solo promettono, ma dimostrano di possedere il talento e la determinazione per poter prendere degnamente il posto dei mostri del passato.
Oggi, il vero vincitore è il tennis stesso, che si rinnova costantemente e ci regala emozioni e sorprese senza fine. Il fascino e l'imprevedibilità di questo sport ci insegnano a non dare nulla per scontato, nemmeno quando si tratta di un campione del calibro di Djokovic.
(Foto Keystone)