CALCIO
Bellinzona, la buona notizia si chiama... difesa
Con il Thun finisce pari (0-0) e il nuovo bomber honduregno sembra ancora in rodaggio
Pubblicato il 29.01.2024 09:06
di Enrico Lafranchi
È finita a reti inviolate la tanto attesa sfida tra granata e bernesi. Un punto che fa morale, come è stato fatto rilevare anche da queste colonne, ma non classifica. Per noi si tratta anzi di 2 punti persi contro una squadra apparsa poco lucida, tanto da giocare i primi 20-25 minuti arroccata nella propria metà campo. Poteva finire anche peggio, è vero, quando Iacobucci, al quarto d’ora, è uscito di nuovo a cercare farfalle (è recidivo!). Questo 0-0 non è però da imputare al ‘portierone’ (ci mancherebbe!) che al 44’  ha salvato baracca e burattini con una grande parata su una gran botta che poteva veramente fare male.
Di reti, purtroppo, non se ne sono viste, né da una parte né dall’altra. Di positivo, per il Bellinzona, c’è che la difesa di fronte a un attacco che è un’autentica macchina-gol non è mai andata in sofferenza. Al contrario del centrocampo, qua e là in difficoltà anche quando si spingeva al massimo. E l’attacco? Un paio di ‘incornate’ al cielo… Al suo debutto Benguché non ha certamente incantato. Lo abbiamo visto districarsi in difesa (!) in inizio di ripresa (49’) quando ha buttato fuori dall’area una palla insidiosa. Ce l’aspettavamo, ‘gonfiati’ dal suo biglietto da visita, pericoloso ‘crossatore’, tiratore, ‘cannoniere’… La manovra, negli ultimi 20-30 metri si è vivacizzata solo quando Neelakandan, baby bomber, nel finale è entrato al posto dell’honduregno, forse a corto di fiato. Il rammarico è che il primo tempo nonostante una netta superiorità non si sia tradotta in qualcosa di concreto. Nella ripresa la musica è cambiata, il gioco è passato in mano agli uomini di Lustrinelli ma di veri e propri pericoli Iacobucci non ne ha corso (come è stato per il cerbero bernese Matic, un paio di interventi di normale amministrazione in 93 minuti). “Missione compiuta” – ha dichiarato Mauro  che a fine gara ha formato attorno a sé  un capannello di amici e tifosi. Ci è sembrato soddisfatto.
Alla vigilia c’erano diversi punti di domanda – dichiara Mihajlovic (tra i migliori con Lamy, Rodrigues e Chacon: l’uruguagio non raccoglie sempre giudizi positivi, ma chi lo critica è in errore - ci siamo anche noi. Corre, si danna l’anima per novanta minuti: avessero tutti polmoni d’acciaio come lui, probabilmente le cose andrebbero meglio, soprattutto a centrocampo). Infatti Mihajlovic precisa: “Avevamo diverse assenze a centrocampo, era un po’ nuovo… Il Thun è una squadra molto forte, ce la siamo comunque giocata, dobbiamo prendere questo punticino come molto positivo”.
Eh sì, un punticino! Miguel Rodrigues non è di questo avviso: “Chiaramente volevamo i 3 punti, sapevamo però di non avere un compito facile. Siamo entrati molto bene in partita, abbiamo giocato su ottimi livelli, nel secondo tempo abbiamo giocato meno a calcio: sono d’accordo nel dire che il nostro primo tempo è stato decisamente migliore. La partita è diventata complicata anche perché siamo un po’ calati”.
Due punti, checché se ne è detto e si dirà, persi. Solo secondo noi? L’annunciato treno per la promozione non è partito dalla stazione di Bellinzona. D’accordo che può ancora succedere di tutto. Ma stiamo coi piedi per terra.
Rimane la soddisfazione di una buona prestazione, il gioco è cresciuto. Ancora Rodrigues: “Rispetto alle due precedenti partite con i bernesi (6 reti subìte, ndr) la difesa ha fatto passi da gigante”. Verissimo. Manca però sempre la ‘ciliegina’ sulla torta (il gol)!
Due parole, per concludere, sull’arbitraggio. Huwiler ha estratto a due riprese il cartellino giallo in direzione della panchina granata (la seconda volta all’indirizzo di Manuel Benavente, Mauro Lustrinelli non si è visto una sola volta sbracciare). Non è stata una bella cosa da vedere. Si potrà dire che la maggior parte degli interventi del direttore di gioco sia stata a sfavore dei granata (è stato tirato in ballo nel dopopartita anche un presunto calcio di rigore in area del Thun), però quello dell’allenatore spagnolo è da considerare un ‘segnale’ negativo. Di Huwiler conosciamo alcuni precedenti, non solo al Comunale di Bellinzona. Ci limitiamo a dire che sabato il buon David non si è caricato di decisioni importanti. Ha senz’altro sbagliato meno del solito.
Un’ultima annotazione. Nonostante la serata gelida è stato un bello spettacolo vedere gli spalti con molte più bandiere dell’ACB (1904-2024: sono attesi grandi festeggiamenti!) sventolare in segno di saluto alla squadra.
(Foto Keystone)