CALCIO
Il Lugano ha vinto con la testa
I bianconeri passano a San Gallo gestendo bene una situazione che nascondeva delle insidie
Pubblicato il 29.01.2024 09:14
di Silvano Pulga
Avevamo auspicato, la settimana scorsa, una pronta riscossa bianconera a San Gallo, anche se la cosa poteva sembrare un atto di presunzione, visto il percorso netto degli svizzeri orientali in casa, sinora, davanti al proprio pubblico. Sicuramente, l'arbitro ci ha messo del suo, con una decisione apparsa al momento interlocutoria, avvenuta a inizio partita: cacciare il capitano dei biancoverdi è apparso ai più esagerato, anche se arbitro e Var hanno voluto punire l'atteggiamento del giocatore biancoverde il quale, a intervento effettuato, non ha frenato il proprio slancio, apparso pericoloso. Ai più ha però ricordato un'analoga situazione nella quale era incorso, lo scorso anno, Fabio Daprelà contro il Sion all'esordio in campionato. Certo, la decisione ha acceso gli animi di un pubblico (e non solo) mai troppo tenero nei confronti della compagine ticinese, ancora dai tempi del fallo proprio di Fabio Daprelà (sempre lui: un caso, ovviamente) su Itten nel 2018, per non parlare della finale di Coppa svizzera. E non è stato un caso, forse, che la dinamica dell'incontro sia andata proprio pressappoco come nella sfida di Berna del 2022. Va poi detto, per onestà, che la buona sorte non è stata certo benevola con i sangallesi, i quali hanno anche perso l'attaccante Willem Geubbels per infortunio muscolare al 16'. Altro episodio che ha costretto Peter Zeidler a riscrivere del tutto i propri piani per la gestione della partita.
Tutto ciò premesso, la squadra bianconera ha vinto con merito, rialzandosi in classifica, grazie anche a un Celar tornato, per una volta, ai livelli ai quali ci aveva abituato. Non solo le due reti: l'assist a Bislimi per il terzo gol è stata una giocata di gran classe, anche se c'è qualche responsabilità per la difesa biancoverde, responsabile di aver tenuto in gioco gli attaccanti rivali: a loro discolpa va però detto che, a differenza di quanto sosteneva il grande Nils Liedholm, non è vero che giocare in dieci contro undici favorisce la squadra in inferiorità numerica. O, perlomeno, non sempre. Ma non solo: lo sloveno ha messo lo zampino anche nel primo gol, con l'appoggio sulla fascia a Vladi, il quale ha poi messo un pallone sui piedi di Sabbatini con un'unica destinazione possibile, vale a dire il sacco alle spalle di Zigi (autore, nella ripresa, di un salvataggio proprio sull'ex Sciaffusa, con la provvidenziale collaborazione dell'asta).
Questa volta, in ogni caso, la differenza l'ha fatta la testa dei giocatori bianconeri. Su un terreno sicuramente migliore di quello di Cornaredo, i ticinesi hanno mantenuto alta la concentrazione, nonostante qualche sbavatura, contro una squadra che, anche in 10, si è dimostrata temibile e determinata a chiudere gli spazi dietro, facendo vedere le cose migliori in contropiede. Per superarla, ci voleva una prova maiuscola dei singoli che, questa volta, è arrivata: non solo Celar ha fatto bene, infatti. Abbiamo visto Grcic mettere, in occasione del secondo gol dei sottocenerini, un pallone in area col contagiri, che ha consentito finalmente agli uomini di Mattia Croci-Torti di sfruttare una palla ferma. Mai ha effettuato un paio di chiusure provvidenziali, cancellando la prestazione da museo degli orrori della settimana scorsa, giusto per fare dei nomi. Il capitano Sabbatini ha giocato una gara ordinata e molto concreta. Ma a fare la differenza è stato proprio il diverso atteggiamento mentale di tutti, anche in un momento difficile come quello del momentaneo pareggio dei padroni di casa, arrivato una manciata di secondi dopo un palo interno clamoroso colpito da Kreshnik Hajrizi. L'episodio poteva essere la svolta della sfida in negativo: invece, i bianconeri hanno mantenuto la barra dritta, coi 17.000 di San Gallo a sostenere a gran voce i propri beniamini, a caccia di punti per avvicinarsi allo Young Boys capolista, caduto tutto sommato a sorpresa il giorno prima a Basilea. 
Lugano guarito quindi? Presto per dirlo: ma vincere in Svizzera orientale fa sempre bene, al di là delle circostanze favorevoli delle quali abbiamo parlato. Ci sarà tempo per vedere cosa accadrà nelle prossime partite, ovviamente. Però, come diceva il Crus a fine gara, ai microfoni della RSI, a questo giro il messaggio è passato. E non era così scontato. Certamente, la stagione è ancora lunga, e il turno favorevole (sconfitta nel derby dello Zurigo che precede i ticinesi, anche se dietro le inseguitrici hanno vinto, a parte l'Yverdon)  andrà consolidato mercoledì in casa col GCZ, galvanizzato dalla vittoria nella stracittadina, avvenuta in pieno recupero, e in rimonta. Però, alla sfida casalinga contro i biancoblù si arriverà con uno spirito differente. E abbiamo visto quanto sia fondamentale questo fatto.  
(Foto Keystone/Ehrenzeller)