Calcio
Lugano, serve un cambio di rotta
Prestazione dei bianconeri povera di spunti e assolutamente sottotono
Pubblicato il 01.02.2024 08:19
di Silvano Pulga
Il calcio, in fondo, è una cosa semplice. Quindi, a fine gara, abbiamo chiesto a Mattia Croci-Torti perché, in presenza di una squadra avversaria che chiudeva gli spazi, non si sia fatta una cosa ovvia: cercare il gol col tiro da fuori. La risposta è stata laconica: alla squadra è mancata la fiducia per farlo. Lo hanno già scritto altri, ma è un dato di fatto oggettivo che il Lugano, ieri, abbia disputato una prestazione quantomeno povera di spunti e assolutamente sottotono. Certo, si può recriminare magari su un arbitraggio poco coraggioso (i giocatori già ammoniti come Abrashi non sono autorizzati ad andare avanti a picchiare gli avversari, per dire, visto che l'ammonimento dovrebbe indurli invece a un atteggiamento più prudente, anche se ricevuto al 35'); tuttavia crediamo che, nella prestazione di ieri sera, vada salvato solo il punticino. Dietro, tra l'altro, il Basilea sta risalendo di gran carriera: e, sabato sera, la truppa ticinese sarà proprio ospite dei renani al St Jacob mentre, iin quello successivo, riceverà la capolista YB a Cornaredo. I ticinesi continueranno il proprio cammino andando a far visita al Servette (che ieri ha espugnato San Gallo), per poi vedersela in casa con lo Zurigo, prima di chiudere febbraio con la sfida di Coppa sempre a Basilea contro l'ex Celestini: insomma, ci si gioca la stagione in un pugno di settimane. Intendiamoci: il cammino di febbraio sarebbe stato comunque durissimo anche vincendo ieri sera. Ma quello che preoccupa è la prestazione. Tanti palloni passati all'indietro senza cercare l'uno contro uno in attacco, ritmo basso, anticipi da parte degli avversari, appoggi sbagliati, un altro infortunio (Cimignani, apparso ieri l'unico, a inizio gara, con un passo diverso da quello dei compagni). Resta poi il dilemma della fascia destra: Espinoza, subentrato al francese, è stato poi sostituito prima del novantesimo. Il Crus ha detto che serviva cambiare atteggiamento, in quella zona del terreno verde, con Steffen (non in perfette condizioni) in campo. Ci sta: però, resta il fatto oggettivo è che il numero 6 non abbia offerto, ancora una volta, quella prestazione che ci si aspettava da lui, sia in fase di contenimento che di supporto all'attacco. Celar, a parte il gol annullato per tocco di mano (forse frettolosamente, e su segnalazione del guardalinee: ma il VAR ha confermato, e l'arbitro non ha rivisto) non è riuscito a incidere: questa volta era solo in avanti (Vladi ha scontato una squalifica), anche se Mahou, dietro di lui, è stato uno dei pochi a provare a saltare l'avversario. Però lo sloveno, nell'unico spunto in velocità targato Steffen-Valenzuela, ha mancato l'appoggio al compagno che aveva dettato il passaggio. Serataccia anche per lui, che pure era atteso alla riconferma, dopo la ottima prova di San Gallo, domenica scorsa. In definitiva, una squadra stanca e preoccupata dalla propria mancanza di ritmo. La speranza è che ritornino in forma giocatori chiave, anche se dover fare a meno di elementi come Bottani (uno che in partite come quella di ieri sarebbe servito come il pane) e Doumbia in mezzo e davanti alla difesa (al netto di Sabbatini, ieri squalificato) vuol dire perdere tantissimo. Il problema è che, visto il calendario, potrebbero rientrare troppo tardi per raddrizzare la baracca. Serve, insomma, un cambio di rotta. E, magari, non solo da parte di chi sta in panchina il quale, in fondo, cucina con quello che trova in dispensa. Perché, come dicevano i nostri vecchi, la botte dà il vino che ha.
(Mattia Croci-Torti con Bruno Berner, tecnico del GC, nella foto Keystone/Crinari)