Strana
bestia, la Formula 1. Nel pieno dei test invernali, propedeutici alla
stagione 2024, i titoli dei giornali sull'argomento sono tutti
dedicati al 2025. L'arrivo di Lewis Hamilton alla Ferrari,
ufficializzato in settimana, è infatti esploso come una bomba,
polarizzando tutte le discussioni, sulla stampa e, soprattutto, sui
social. Non ci potevamo quindi sottrarre a un giudizio sulla vicenda,
che va vista sotto diverse sfaccettature. Molti,
va detto, storcono il naso. Lewis non è di sicuro un esordiente
(classe 1985, spegnerà a Maranello quaranta candeline), e questo
crea degli interrogativi sulla bontà della scelta di Frédéric
Vasseur. I contatti risalgono allo scorso anno, figli della
frequentazione tra i due, ma erano stati poi smentiti, anche per
motivi di opportunità. Ora, dopo la riconferma (praticamente a tempo
indeterminato) di Charles Leclerc è arrivata questa notizia, che
potrebbe essere in qualche modo in controtendenza rispetto alla
narrazione di soli pochi giorni prima, che era quella della piena
fiducia al monegasco. Ci sono delle incognite, senza dubbio. Charles
ha dimostrato, in alcune occasioni, di soffrire le presenze vicine
ingombranti. L'esuberanza di Carlitos Sainz, come abbiamo constatato,
gli ha fatto alzare talvolta il sopracciglio, insinuandogli anche
l'idea di essere stato messo in secondo piano nelle gerarchie interne
rispetto allo spagnolo figlio d'arte. Sono in molti, quindi, a
pensare che affiancargli Lewis Hamilton, uno che ha dimostrato ancora
lo scorso anno di voler sempre stare davanti, possa disturbarlo più
che aiutarlo. Anche sui tempi c'è perplessità (l'annuncio è stato
detto quando mancano poche settimane al via della stagione precedente
al passaggio): ma qua, c'è anche da dire che si tratta di questioni
legate ai complicatissimi contratti dei piloti della Formula regina.
Quindi? Scelta vincente o azzardo? Difficile pronosticarlo, non
abbiamo la sfera di cristallo. Però, ci sbilanciamo lo stesso, pur
sapendo che la rete non dimentica. E diciamo che, nel breve/medio
periodo, si tratta di un'opzione che potrebbe dare un'impronta
vincente al Cavallino, nei prossimi anni, come si augurano le legioni
di tifosi della Rossa sparse ovunque nel mondo. Prima obiezione:
l'età. Fermo restando che, nell'automobilismo come in altri sport,
l'anagrafe ha cambiato i propri parametri, ci permettiamo di
ricordare cosa ha fatto lo scorso anno Fernando Alonso (classe 1981).
Cosa porta con sé Hamilton, oltre alla classe indiscussa?
L'esperienza nello sviluppo delle monoposto. Lewis ha avuto, in
Mercedes, un maestro come Niki Lauda, vale a dire il migliore della
sua generazione sotto questo punto di vista. Hamilton potrebbe fare
lo stesso con Charles Leclerc, il tutto alla vigilia delle nuove
regole del 2026 le quali, come sappiamo, rivoluzioneranno la Formula
1. Non è detto, tra l'altro, che il britannico non riesca a portare
con lui anche qualche tecnico fidato, migliorando un muretto in
alcune occasioni deficitario, come abbiamo avuto modo di constatare
diverse volte. A livello di motivazioni, quelle dell'inglese pensiamo
non possano essere messe in discussione, anche se è credibile che
questo sia il suo ultimo volante. Infine, non correrà gratis, ma
neppure a cifre esageratamente più elevate di quelle che avrebbe
percepito ovunque. In definitiva, i benefici superano i dubbi. Anche
se, come diceva un celebre cantautore della vicina Penisola, ma molto
amato anche alle nostre latitudini, lo scopriremo solo vivendo. E per
il 2024? Una cosa alla volta...
(Foto Keystone)