IL LUGANOLOGO
Il Giana è un predestinato
L'allenatore del Lugano, nonostante la giovane età, sta convincendo tutti
Pubblicato il 03.02.2024 10:32
di Doriano Baserga
Fine settimana importante, per non dice decisivo, per il Lugano, che stasera alla Corner Arena riceve il Davos.
Quando si affronta questo avversario immancabilmente si pensa al primo titolo conquistato nella stagione 85/86. Sono ricordi dolcissimi che riaffiorano anche se sono passati quasi 40 anni. Incredibile come il tempo passi veloce.
Il presente dice che la sfida di questa sera è importante per la classifica: vincere vorrebbe dire avvicinarsi sensibilmente alla qualifica diretta ai play-off. Perdere invece rimetterebbe in gioco anche chi ci sta dietro, creando un rush finale accattivante ma pericoloso.
È vero che domani sera i bianconeri avranno (in trasferta) l'occasione di sfruttare il "bonus" Ajoie, ma contro il Davos, oltretutto in difficoltà in questo periodo, vincere rappresenterebbe un gran bel passo avanti.
La speranza, o forse il sogno, è quella di vedere una pista traboccante di entusiasmo e soprattutto piena. Questa squadra, per lo spettacolo che sa offrire, se lo meriterebbe. Veder giocare la linea Carr-Thürkauf-Joly è una delizia per gli occhi e vale pienamente il costo del biglietto.
Ma a dire la verità è tutto il Lugano di Gianinazzi a offrire un hockey spumeggiante e mai banale.
Il merito, giusto riconoscerlo, è anche e soprattutto del suo giovane tecnico, che in questo anno ha spazzato via i dubbi sulla sua giovane età. A questo punto il Giana sembra veramente un predestinato. Alla sua età sa gestire con sagacia e maturità uno spogliatoio che non è mai stato facile. Chiedere ad allenatori più esperti e illustri.
Nemmeno la sfortuna, sottoforma di infortuni, lo ha mandato in crisi: il suo aplomb e la sua freddezza davanti alle situazioni più complicate, ne fanno un esempio di sicurezza nei propri mezzi. Insomma, il Giana ha una personalità fuori dal comune.
Anche davanti ai media si comporta come una vecchia volpe: mai una parola fuori posto, mai uno sfogo.
Certo, senza l'intuizione di Domenichelli e l'avallo della società, forse ora non sarebbe sulla panchina bianconera. Ma la vita è fatta anche di occasioni e situazioni inattese. E il Giana sta sfruttando appieno la grande possibilità offertagli.
Ecco perché, oltre che per il Lugano, è giusto fare il tifo anche per lui.
(Foto Keystone/Golay)