CALCIO
Bellinzona, devi cambiare passo
Occhio alla classifica: domani alla Maladière è ‘proibito’ perdere
Pubblicato il 08.02.2024 09:14
di Enrico Lafranchi
Due partite un misero punto. La crisi è ora aperta: i granata contro Thun e Baden avrebbero dovuto intascare 6 punti. Ne hanno al contrario persi 5! Un’esagerazione, d’accordo. Ma non più di tanto. Una squadra che sino a dieci giorni fa cullava ancora ambizioni di promozione non può permettersi il lusso di perdere troppi punti sulle prime della classifica. Adesso lo scenario è completamente cambiato. Lo Sciaffusa ha vinto due partite di fila raggiungendo il Baden che i granata non sono stati in grado di distanziare in classifica. E venerdì la squadra di Benavente avrà una bella gatta da pelare in quel di Neuchâtel (tra l’altro mancheranno due pezzi forti: dietro Hugo Lamy, davanti Matteo Tosetti). Dovesse andare male anche alla Maladière (dove si sono già patite delle batoste e si è spesso avuto a che fare con arbitraggi discutibili), le distanze dalle squadre che stanno dietro (al momento c’è anche il Vaduz) rischiano di assottigliarsi ancora di più. Insomma bisogna evitare che si azzerino, diversamente ci si ritroverebbe nella identica situazione dell’anno scorso: incredibile ma vero!
La partita con lo Xamax è importante, non solo per la classifica che comincia a piangere. Un ulteriore passo falso riaprirebbe un discorso che speravamo di non dovere più fare. Troppo facile tirare in ballo, come si era fatto prima che mettesse piede al Comunale lo staff spagnolo, la panchina. È banale che da un anno a questa parte, siano sempre stati criticati gli allenatori. Quegli stessi allenatori ai quali era stato dato un benvenuto caloroso, entusiastico, addirittura affettuoso. Baldo Raineri era “il colore della vittoria”, Stefano Maccoppi “l’allenatore che ha portato qualcosa di molto positivo”, Sandro Chieffo “una persona che ha provocato una ventata di entusiasmo e di ottimismo.”. Anche gli spagnoli (“siamo passati dal giorno alla notte” – si è detto ancora di recente) sono stati salutati con aggettivi appropriati: bravi, professionali, molto impegnati: “Abbiamo tutti gli occhi per vedere come ci si allena ora” (lo abbiamo fatto notare anche noi).
Anche per quanto riguarda la rosa ci si è trovati sulla stessa linea: giocatori forti, squadra competitiva”. Probabilmente si sono trascurati certi limiti (della rosa). Kubilay Türkyilmaz, ha sempre detto che al Bellinzona “manca un po’ di qualità” e che per fare di questa squadra un gruppo vincente “ci vuole qualcosa (o qualcuno) in più”. L’ex granata, che potrebbe dare consigli utili al Bellinzona e non allo Sciaffusa (!), come sta facendo, ha ragione.
La rosa? Prendiamo l’attacco (in due gare ha segnato un solo gol). Se nelle prossime partite, a cominciare da quella con i neocastellani che hanno incassato una rete in più, non si riuscirà a metterla dentro vuol dire che il mercato per quanto riguarda l’attacco non è stato per nulla producente (è il più debole di Challenge League, con quello degli argoviesi). La si prenda come si vuole ma manca un centravanti di razza, un giocatore che senta il ‘profumo’ del gol. C’è sì Rodrigo Pollero, ma l’uruguagio – come è già stato fatto notare – dovrebbe essere un uomo d’area: il suo talento lo deve sfruttare come goleador (è il capocannoniere) e non da giocatore che va a cercarsi palloni giocabili a metà campo spendendo un sacco di energie. Gli altri presunti bomber quante reti hanno segnato? La priorità sarebbe disporre di un centrocampista offensivo (il nuovo arrivato, Coli Saco, sembra goda di ottime credenziali, mentre Benguché sta meglio e dovrebbe farcela per Neuchâtel, così come il mauritano Abdallahi).
Viene naturale ammettere che il momento è delicato. Non si può andare avanti a giocare a rilento, costruendo poche occasioni e subendo reti che sono degli autentici ‘regali’ agli avversari (è successo domenica contro gli argoviesi). Occorre cambiare il passo, stringere i denti. Il momento è delicato. Molto delicato.
(Il granata Chàcon, nella foto Keystone/Golay)