Pian
Scairolo, il generale inverno ha deciso di essere clemente e mite. È
pomeriggio e il Paradiso sta limando gli ultimi dettagli, la ripresa
del campionato è imminente. Incontriamo uno dei suoi centrocampisti.
È Noah Kamé, classico mediano e punto di riferimento della squadra,
copre metri di campo con generosità e abnegazione, difendendo e assistendo l'azione di attacco dei suoi compagni.
Kamé ha occhi vispi e un viso che esprime ottimismo. Vogliamo
parlare delle sue origini: “Mio papà viene dal Camerun, mia
mamma dal Togo. Ho un legame stretto e indissolubile con questi
paesi, ci vado spesso e molti miei familiari ci vivono. Prendo
ispirazione da quelle terre”. Si sta giocando la Coppa
d'Africa: “La sto seguendo. Tenevo un po' di più al Camerun, ma
purtroppo le cose non sono andate come previsto, speravo meglio, come
successo nel passato”. Qual è il livello?: “Molto buono.
Il movimento calcistico africano è in forte crescita. Le
infrastrutture stanno aumentando e i giovani possono emergere”.
Il futuro: “Sul piano tecnico non abbiamo nulla da invidiare a
nessuno. Bisogna progredire in termini di affiatamento delle squadre
e sotto l'aspetto tattico”. Qual è il giocatore africano più
forte?: “Osimhen, è un grandissimo attaccante. È uno dei più
forti al mondo. Ha potenza fisica e doti tecniche. Ma nei vivai ci
sono tanti talenti pronti a esplodere”. Chi vincerà il torneo
continentale?: “Aspetto con interesse di vedere la finale. Credo che abbia buonissime possibilità la Costa d'Avorio, giocano in casa, sono partiti male ma ora
ci credono, il paese mi piace molto e spero che possa esultare per il
conseguimento del prestigioso trofeo”. Il suo Paradiso?: “Ci
siamo preparati molto bene, alle spalle c'è uno straordinario girone
di andata, non vedo l'ora di ricominciare. Abbiamo una grande squadra
e un grande mister”. La speranza?: “Vincere le partite. Il
nostro allenatore fa la differenza, dobbiamo seguirlo, ci dà
fiducia, ci infonde certezze e le giuste motivazioni”.
Calcio
Noah Kamé e la sua Africa
Il giocatore del Paradiso racconta del suo rapporto con la terra delle sue origini e non solo