Calcio
Noah Kamé e la sua Africa
Il giocatore del Paradiso racconta del suo rapporto con la terra delle sue origini e non solo
Pubblicato il 09.02.2024 05:33
di Angelo Lungo
Pian Scairolo, il generale inverno ha deciso di essere clemente e mite. È pomeriggio e il Paradiso sta limando gli ultimi dettagli, la ripresa del campionato è imminente. Incontriamo uno dei suoi centrocampisti. È Noah Kamé, classico mediano e punto di riferimento della squadra, copre metri di campo con generosità e abnegazione, difendendo e assistendo l'azione di attacco dei suoi compagni. Kamé ha occhi vispi e un viso che esprime ottimismo. Vogliamo parlare delle sue origini: “Mio papà viene dal Camerun, mia mamma dal Togo. Ho un legame stretto e indissolubile con questi paesi, ci vado spesso e molti miei familiari ci vivono. Prendo ispirazione da quelle terre”. Si sta giocando la Coppa d'Africa: “La sto seguendo. Tenevo un po' di più al Camerun, ma purtroppo le cose non sono andate come previsto, speravo meglio, come successo nel passato”. Qual è il livello?: “Molto buono. Il movimento calcistico africano è in forte crescita. Le infrastrutture stanno aumentando e i giovani possono emergere”. Il futuro: “Sul piano tecnico non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Bisogna progredire in termini di affiatamento delle squadre e sotto l'aspetto tattico”. Qual è il giocatore africano più forte?: “Osimhen, è un grandissimo attaccante. È uno dei più forti al mondo. Ha potenza fisica e doti tecniche. Ma nei vivai ci sono tanti talenti pronti a esplodere”. Chi vincerà il torneo continentale?: “Aspetto con interesse di vedere la finale. Credo che abbia buonissime possibilità la Costa d'Avorio, giocano in casa, sono partiti male ma ora ci credono, il paese mi piace molto e spero che possa esultare per il conseguimento del prestigioso trofeo”. Il suo Paradiso?: “Ci siamo preparati molto bene, alle spalle c'è uno straordinario girone di andata, non vedo l'ora di ricominciare. Abbiamo una grande squadra e un grande mister”. La speranza?: “Vincere le partite. Il nostro allenatore fa la differenza, dobbiamo seguirlo, ci dà fiducia, ci infonde certezze e le giuste motivazioni”.