CALCIO
Il Crus si emoziona e ci emoziona
Il tecnico del Lugano parla della sua squadra come non aveva mai fatto prima
Pubblicato il 10.02.2024 22:12
di L.S.
È un duro, uno che non molla mai, che sa caricare la sua squadra e difenderla davanti a tutti. Anche quando, magari, quest’ultima, si meriterebbe un’energica tirata d’orecchi.
Ma Croci-Torti è fatto così: nonostante la giovane età, agisce già come un papà anche nello spogliatoio. Oltre che con le sue tre figlie nella serenità domestica.
Protegge i suoi ragazzi, a spada tratta, perché sa che è la cosa giusta da fare. Sa che restare dalla parte del gruppo paga. Essere uno di loro è una mossa vincente. O forse, è la sola cosa che conta.
Questa sera, dopo il rocambolesco e discusso pareggio contro l’YB, il Crus ha un piccolo cedimento, il primo da quando è allenatore del Lugano.
In conferenza stampa, si emoziona. Arriva vicino alla lacrimuccia. La pressione di una partita folle e di un periodo non sempre facile, si fanno sentire.
E in fondo è giusto così. Anzi, è bello. Forte nella sua debolezza. Un eroe umano.  
Il Crus non vuole parlare di mercato o di lacune della sua rosa. No, lui vuole concentrarsi sui suoi meravigliosi ragazzi, che per tre volte questa sera hanno rimontato lo Young Boys. Con quell’ostinazione figlia anche di chi li dirige. Un uomo che non ha mai mollato e che, come dice lui, non è mai stato mollato.
“Questi ragazzi vogliono bene a me e a questa maglia”. È una frase da pelle d'oca. Mai il Crus aveva detto una cosa del genere, mai come in questo periodo, non sempre facile, si dev'essere sentito così protetto dai suoi giocatori, che non lo hanno mai abbandonato. Anche quando, forse, sarebbe stato possibile farlo.
E lui questa sera, a cuore aperto, lo ha voluto sottolineare. Ringraziandoli, con la voce strozzata in gola, che raggiunge l’anima di chi lo ascolta.
È il momento forse più alto del suo periodo a Lugano. Anche più di qualsiasi vittoria.
È ciò che spiega il segreto della sua squadra e appunto dei suoi successi. Un messaggio che arriva al cuore di tutti noi.
(Foto Keystone/Crinari)