"Lugano
capitale" cantava la curva a fine partita. E si, i fuochi
artificiali, a questo giro, li hanno fatti in riva al Ceresio, con un
pareggio dal punteggio inusuale e, sicuramente, tutto di cuore,
ottenuto da una compagine andata tre volte sotto nel punteggio e
capace, in tutte e tre le occasioni, di raddrizzare la partita. Non
era facile, contro una capolista che, probabilmente, voleva
riconfermare le gerarchie, dopo la finale di Coppa dello scorso anno
vinta sì, ma soffrendo più del previsto. La
squadra bianconera ha avuto una reazione gagliarda, dopo un inizio da
museo degli orrori, dovuto, come ha detto Mattia Croci-Torti, a un
atteggiamento sbagliato dei suoi, appena scesi in campo. Dopo il
primo quarto d'ora, tuttavia, I bianconeri hanno ripreso in mano
l'incontro, sfruttando a dovere uno dei pochi errori della
retroguardia avversaria, e a pochi secondi dal riposo: il momento
migliore per trovare il pareggio. Ma è stata la ripresa la parte più
bella dell'incontro, con i gialloneri due volte in vantaggio (con la
complicità, va detto, della retroguardia avversaria) e i padroni di
casa a recuperare, portando a casa un punto meritatissimo. Il tutto,
nonostante le tantissime assenze tra i ticinesi. Cosa ci è piaciuto
di più? L'atteggiamento della squadra dopo il primo svantaggio la
quale, su un campo pesante e contro un avversario più forte
fisicamente e dal punto di vista della tecnica individuale, ha
giocato sino all'ultimo palla a terra, provando spesso a scambiare in
velocità, ripartendo con efficacia (al di là del discutibile
intervento della sala VAR, l'azione del gol di Celar è stata da
manuale). Diciamo anche che segnare un gol di testa alla difesa
dell'YB, su palla ferma, non è cosa che si vede spesso. In
definitiva, un punto pesante, non tanto per la classifica ma per il
morale. E una prestazione di spessore, sul piano del gioco, che dà
seguito a quella di Basilea, e apre scenari interessanti per il
futuro prossimo di una squadra che, di questo passo, potrebbe davvero
regalare qualche soddisfazione all'ambiente. E peccato per quelli
che, stasera, sono rimasti a casa.
(Foto Keystone/Golay)