Riprende
la Champions con tutto il suo prestigio e la mole di denaro che
garantisce. Ecco il momento della verità, ricomincia la migliore
competizione del mondo. Si confrontano le più forti squadre
d'Europa, che promettono spettacolo. A scendere in campo sono le
grandi favorite: Manchester City; Real Madrid; Psg;
Bayern Monaco. Ecco come ci arrivano.
Il
Manchester City pare inarrestabile, il suo rendimento dopo
gennaio, da anni, cresce. È reduce da 10 vittorie consecutive. La vetta della
Premier è a portata di mano. De Bruyne ha recuperato dopo un lungo
infortunio ed è arruolabile. Guardiola non molla la presa,
l'intensità degli inglesi è sempre la stessa, il principio
ordinatore è: la vittoria. La squadra lo segue, si fida a dismisura
del suo tecnico. La rosa è di valore assoluto.
Il
Real Madrid vive un momento
d'oro. Il merito è di Carlo Ancelotti. La simbiosi dell'allenatore
con l'ambiente è totale. Gli spagnoli sono falcidiati dagli
infortuni, specie quelli dei difensori centrali, ma la squadra ha
reagito alla grande. Ora anche Jude Bellingham deve fermarsi, ma le
certezze dei “blancos” non saranno scalfite. Ancelotti, a
dispetto della sua età, sta mostrando una creatività tattica fuori
dal comune, trova soluzioni inedite e funzionanti. Il Real è pronto,
come sempre.
Il
Psg rimane uguale a
sé stesso, anche se tutto è cambiato. È arrivato Luis Enrique, la
rosa è stata rinnovata, la squadra è stata ringiovanita, si attacca
e si difende in maniera diversa. I parigini dominano il campionato,
ma questo non fa testo. Il futuro di Mbappé è una grande incognita,
poi c'è la maledizione Champions. E il tifo contro del resto
d'Europa: tutti si aspettano la solita clamorosa eliminazione.
Il
Bayern di Monaco di
Tuchel non convince. La sconfitta contro il Leverkusen è stata netta
in termini di punteggio e gioco. Il talento ai tedeschi non manca, ma
in campo il gioco non fluisce. La forma sembra al ribasso. L'ambiente
rumoreggia, il tecnico non convince. Sané, Musiala e Kane rispondono presente, mancano all'appello Coman, Gnabry e Davies. Il Bayern in
Coppa sa come essere letale.
(Foto Keystone)