Calcio
San Siro è in vendita
Dove si discetta di una intricata e immaginifica vicenda all'italiana
Pubblicato il 14.02.2024 08:29
di A. L.
Milano è l'emblema della nuova Italia, quella del dopoguerra, ha trainato, da sempre, lo sviluppo economico del paese. Assoluta protagonista del boom che portò la vicina Penisola nella contemporaneità. La scelta fu drastica: decise di volgere lo sguardo al Nord Europa e mettersi alle spalle il Mediterraneo, considerato il passato: un mero retaggio da superare, una pastoia e nient'altro. Dapprima fu solo industria, ma poi scoprì la finanza. I milanesi capiscono i tempi, li intercettano e carpiscono le potenzialità. Non hanno esitazioni, seguono svelti le intuizioni. Procedono spediti senza esitazioni. Si sentono europei e sono aperti, si percepiscono come una frontiera, apparentemente anarchica, perché poi l'ordine lo ritengono un principio ordinatore. Milano è Inter e Milan: la Beneamata e il Diavolo. Le due squadre sconvolgono un luogo comune, altro che freddezza lombarda, la passione è come un diluvio. Lo stadio, da anni, è sempre pieno, sono in 75mila ogni partita nazionale, ogni incontro internazionale. Nerazzurri e rossoneri sono pure competitivi. Il Giuseppe Meazza è chiamato, come noto, la Scala del calcio. Un palcoscenico che ha attratto generazioni di calciatori. L'urlo di San Siro, le sue luci hanno contribuito a incidere nella memoria un racconto oltremodo simbolico. Ma i tempi cambiano, lo stadio è vecchio e onusto, va bene il fascino, ma serve altro. Inter e Milan hanno bisogno di un nuovo impianto: deve rendere in termini economici. La vicenda è cominciata nel 2019, inutile riepilogare, sarebbe più facile leggere la “Critica della ragion pura” di Kant. Milano è stata travolta. La politica ha preso il sopravvento. E tutto si è, notevolmente e inevitabilmente, complicato. Commissioni, pareri, ricorsi, referendum, progetti e via a una spettacolare commedia all'italiana, sarebbe meglio chiamarla farsa. Inter e Milan stanno per lasciarsi definitivamente, i nerazzurri sono diretti a Rozzano, i rossoneri hanno virato su San Donato Milanese. Un divorzio inevitabile e senza possibili ritorni. Il destino sta per compiersi. La questione sta tormentando il sindaco Giuseppe Sala, il primo cittadino, ritenuto un amministratore capace, rischia di passare alla storia, in termini negativi, causa la clamorosa dipartita dalla città della Beneamata e del Diavolo. E si è nuovamente espresso, se il peggior scenario si prefigurasse, San Siro verrà messo in vendita. Vale 100 milioni, forse. Chi fosse interessato, può presentare una proposta d'acquisto.