CALCIO
I "grattacapi" del Crus
Una rosa ampia e "poche" partite da qui a fine stagione: a Lugano adesso c'è grande concorrenza
Pubblicato il 16.02.2024 11:41
di L.S.
Il mercato, quello “vero”, è chiuso. Restano le briciole, con tutto il rispetto: scambi tra Under 21 nazionali, che però a Lugano interessano poco in questo momento.
Alla fine il terzino destro è arrivato: certo, è giovane e non ha mai giocato tra i professionisti. Non proprio quello che si aspettava Croci-Torti, abituato ormai a far crescere potenziali talenti.
Il Crus però non si lamenta, non lo ha mai fatto, e appena il 19.enne statunitense Reynolds metterà piede a Cornaredo, inizierà a lavorare anche con lui. Come ha fatto con tanti altri giocatori che sono arrivati prima. Anche da Chicago, dalla “casa madre” dei Fire.
Non è invece giovanissimo Kacper Przybylko, il polacco di 30 anni di cui Heitz non aveva più bisogno nell’Illinois. Per lui si è cercata una sistemazione, ma alla fine, la scelta più comoda è stata quella di dirottarlo a Lugano. Per liberare un posto nel roster di Chicago e dare un’opzione offensiva in più a Croci-Torti.
Qualcuno forse si stupisce ancora di questa “collaborazione”, di questo scambio di giocatori, dimenticando che l’acquisto del club bianconera da parte di Mansueto aveva anche questo scopo.
Il Lugano è dunque il “farm team” di Chicago? Guardando i fatti, sì. E in fondo, non c’è da vergognarsi, soprattutto pensando che finora in questo “farm team”, il boss ha investito la bellezza di 50 milioni di franchi. Normale che, quando ne avverte il bisogno, lo “utilizzi” a suo vantaggio. E a vantaggio dei Chicago.
Non dobbiamo stupirci e nemmeno indignarci, anche perché ciò che questa proprietà sta costruendo a Lugano, è qualcosa che difficilmente avremmo potuto immaginarci qualche anno fa.
La squadra, al di là di questi ultimi arrivi, che come sempre saranno da verificare prima di qualsiasi giudizio, è comunque competitiva e praticamente completa in ogni reparto.
Anzi, verrebbe da dire che, con i rientri dei tanti infortunati, il Crus potrebbe presto avere qualche problema di abbondanza. Incredibile ma vero.
Già, perché analizzando bene la rosa, il Lugano adesso ha tre punte centrali, che suggerirebbero di giocare con due attaccanti.
Un sistema di gioco che però il Crus non ha utilizzato spesso e che taglierebbe fuori, di fatto i tanti esterni d’attacco che il Lugano ha in rosa. Elementi come Steffen, Mahou, Cimignani, Bottani e Aliseda, che guardando bene, rappresentano la vera risorsa di tecnica e di fantasia di questa squadra. Una cosa impensabile.
E allora? Si potrebbe giocare con soli due centrocampisti? Certo, si potrebbe, ma anche qui il conto è presto fatto. Sabbatini, Bislimi, Belhadj, Grgic, Doumbia e Macek, spingono verso un centrocampo a tre, che garantisce anche maggior copertura ed equilibrio.
Guardando la rosa a disposizione, è facile notare come almeno 21 giocatori potrebbero essere tranquillamente titolari. E quando ci sarà da lasciarli in panchina, o addirittura, in tribuna, bisognerà trovare le giuste parole. Perché l’equilibrio dello spogliatoio, quando ci sono tanti, per non dire troppi giocatori, a volte rischia di saltare. E senza l’impegno in Europa, i conti sono presto fatti: non ci sarà spazio per tutti.
Buon lavoro, Crus.
(Foto Keystone/Di Nolfi)