Calcio
Lugano, è tempo di osare
Trasferta insidiosa per i bianconeri ma l'ambiente è carico
Pubblicato il 17.02.2024 07:58
di Silvano Pulga
Premessa necessaria, commentando questa vigilia della sfida di Ginevra tra Servette e Lugano, è che, pur nella consapevolezza che quello di Lancy è un campo difficile (anche se, da parecchi anni, i ticinesi ne escono imbattuti), domenica sarà sicuramente un momento favorevole per affrontare i Grénats, i quali vengono dell'impegnativa sfida casalinga di Conference League con i bulgari del Logudorets (che dovranno riaffrontare in trasferta, giovedì prossimo). E l'Europa, si sa, è affascinante, ma porta via energie, fisiche ma soprattutto mentali, al campionato. Bene ha fatto quindi, il mister dei sottocenerini, nella tradizionale conferenza stampa del venerdì, a caricare l'ambiente. Il Lugano viene da un'ottima prova casalinga contro lo Young Boys, sta recuperando alcuni elementi chiave (Bottani e Cimignani a questo giro): le ambizioni societarie le conosciamo da quest'estate, e contemplano la volontà di andare a Ginevra per fare bottino pieno. Rispetto per l'avversario, ovviamente: ma fiducia per i mezzi di una rosa la quale, seppur lentamente, sta recuperando i propri effettivi, e che è stata allestita per arrivare, in campionato, nelle prime posizioni.
A tale proposito, vista la chiusura del mercato invernale, pensiamo si possa fare un bilancio di questa campagna cessioni e acquisti, tutta sull'asse Chicago/Ticino e che, forse per questo motivo, ha lasciato qualche interrogativo alle nostre latitudini. Fermo restando che l'arrivo di Doumbia sia da considerarsi estremamente positivo, quelli dell'attaccante polacco Kacper Przybylko (certo) e del terzino destro Justin Reynolds (probabile) hanno sollevato qualche perplessità fra tifosi e addetti ai lavori. Non piace a molti la sensazione di essere considerati una sorta di succursale del club statunitense; più che altro, c'è l'idea che gli uomini dell'Illinois vengano a prendere elementi di loro interesse in Ticino, mettendo in secondo piano le ambizioni sportive del club di casa nostra, trattato un po' come un magazzino dove appoggiare giocatori in eccesso o non ancora pronti per calcare i campi della MLS. Il Crus, alle domande dirette dei colleghi presenti in sala stampa, ha dato le risposte che ci si aspettava da un uomo d'azienda, dimostrandosi capace (ma lo aveva già dimostrato, del resto) pure dal punto di vista dialettico. Tuttavia, va considerato anche l'aspetto tecnico. Przybylko non arriva in riva al Ceresio per fare il titolare: da quello che abbiamo capito, il polacco (ma ha anche la nazionalità germanica) non è uomo che cerca la profondità, o che abbia una particolare mobilità sul fronte offensivo. Va anche detto che il Crus, normalmente, gioca con una sola punta, e ha bisogno di uomini con le caratteristiche, appunto, di Celar e Vladi. Come detto in conferenza stampa, il nuovo arrivato potrebbe magari fare il gioco che in passato facevano Janko o Covilo, i quali avevano (soprattutto il secondo) un dominio quasi assoluto nel gioco aereo, davanti e dietro. In partite bloccate il polacco potrebbe rivelarsi un'arma importante sulle palle ferme, considerando anche i parecchi piedi buoni in grado di scodellare nei sedici metri avversari palloni con il contagiri. Insomma, anche se davanti il ruolo è coperto, questa sarebbe una soluzione in più. Sul discorso precedente, c'è da dire che, dall'Illinois, sono anche arrivati giocatori interessanti (uno su tutti Aliseda), al netto delle decine di milioni di franchi che stanno permettendo, ai bianconeri, di battersi per le posizioni di vertice. Certo, questa disponibilità finanziaria è soggetta a condizioni. Ma c'è anche da dire che, sinora, la guida tecnica (che gode della fiducia della piazza: e quella è stata una felice intuizione della dirigenza) ha sempre cavato il coniglio dal cilindro in tantissime situazioni. E, del resto, è oggettivo che la rosa sia profonda, e che offra parecchie soluzioni tecniche, al netto della partenza di Allan Arigoni (buon giocatore, ma non il migliore del suo ruolo in Svizzera e, in passato, a volte criticato per certe sue prestazioni interlocutorie, anche da chi scrive). In definitiva, se è vero che, per alcuni meteorologi, l'inverno è già finito, vedremo se la primavera bianconera inizierà a Ginevra. Appuntamento domenica, alle 16.30.
(Nella foto Keystone/Di Nolfi, un duello tra Ondoua e Mahou)