CALCIO
Przybylko e l'ironia dei tifosi di Chicago
L'ambiente dei Fire non lo amava: a Lugano ha l'occasione per riscattarsi
Pubblicato il 17.02.2024 09:15
di L.S.
Quando un giocatore arriva in Ticino, subito dopo le immancabili statistiche, si vanno immancabilmente a leggere i commenti dei tifosi della sua ex squadra.
È una prassi utile quanto divertente ma che, da un punto prettamente "scientifico", non significa nulla. O quasi.
Sappiamo che il tifoso, proprio per essere tale, è soggetto alla parzialità.
Insomma, a volte ama i suoi giocatori, altre le detesta. Magari senza un perché. Spesso tra tifosi della stessa squadra, i gusti differenziano.
È il bello del calcio, che continua a essere un gioco irrazionale e molto emotivo.
Dopo l’arrivo di Kacper Przybylko a Lugano, siamo comunque andati a sbirciare tra i commenti dei tifosi dei Chicago Fire, per capire cosa ne pensassero di questo trasferimento dalla casa madre alla succursale bianconera.
Ebbene, a larga maggioranza, per non parlare di unanimità, il verdetto appare impietoso: dall’altra parte dell’oceano non sembra esserci nessuno che rimpianga la partenza del nuovo attaccante del Lugano.
Sul suo conto si fa parecchia ironia, parlando di grande “liberazione” e di giocatore che mancherà per il suo modo di “non fare gol”.
Insomma, l’etichetta che si porta con sé Przybylko non è certo delle migliori, eppure in questi primi giorni di allenamento, sembra che il polacco abbia stupito in positivo l’ambiente.
Nonostante non sia ancora al massimo della forma (si è allenato con Chicago ma non ha giocato partite amichevoli), chi ha buon occhio ha già intravisto delle doti che potrebbero essere particolarmente utili a questa squadra.
In area di rigore, grazie alla sua altezza (192 cm) e alla sua prestanza fisica, l’ex Chicago potrebbe rappresentare un bel punto di riferimento per la manovra bianconera, soprattutto in certi tipi di partite.
Insomma, per il Crus una variante in più nella sua rosa e per il giocatore, in questo delicato momento della carriera, l’occasione di dimostrare che i tifosi dei Fire si sbagliano e che quel bomber che la squadra di Mansueto comprò da Philadelphia dopo due buone stagioni, non ha ancora abdicato.