CALCIO
Se non segni non vinci
Bene la difesa, male l'attacco: Alex Muci nega il gol al fratello Nikolas
Pubblicato il 18.02.2024 09:35
di Enrico Lafranchi
 
Il Wil sperava di rafforzare la sua posizione in classifica ma non ci è riuscito. “Abbiamo cercato i tre punti, sapevamo però che il Bellinzona è una buona squadra ed è allenata da un fantastico allenatore” – spiega Genis Montolio”. Ad ogni buon conto il ventisettenne spagnolo ritiene che lo 0-0 sia un risultato giusto. Circa le ambizioni dei sangallesi: “Sarà difficile spodestare il Thun dal secondo posto (i bernesi hanno superato venerdì l’Aarau portandosi a + 15), ma non lasceremo nulla di intentato”.
Una partita di nuovo a reti inviolate per il Bellinzona che nelle ultime quattro uscite ha segnato la miseria di due reti. Nel primo tempo non si è visto un solo tiro in gol, nella ripresa il portiere Laidani – rimasto totalmente inoperoso – è stato graziato da un salvataggio sulla linea di porta. Tutto qui! L’attacco, incluso il bomber da 15 gol a stagione. Qualcosa è tuttavia cambiato (non è la prima volta) quando è entrato in campo il frizzante Ranjan Neelakandan che ha dato anima alla propria squadra e qualche preoccupazione ai difensori avversari: “È sempre difficile, le occasioni le sappiamo creare, magari in questa partita meno delle altre volte, però ci stiamo lavorando. Sono sicuro che i gol arriveranno”. Ranjan è un talentuoso giocatore (se ne era accorto persino Chieffo), difficile capire come un ragazzo pieno di energie e combattivo qual è non giochi più di 15-20 minuti (è entrato al posto di Benguché al 78’, quella dell’honduregno è stata di nuovo una gara senza lampi).
Detto di queste lacune offensive, di cui si parla da una stagione, va dato atto alla solidità acquisita dalla difesa partita dopo partita (sempre restando alle ultime quattro uscite ha incassato soltanto due reti). Anche sabato Hugo Lamy e soci non si sono mai fatti cogliere di sorpresa. Il ‘francesino’: “Non abbiamo corso grossi pericoli, a dire il vero le occasioni per segnare sono scarseggiate. Dobbiamo continuare a lavorare, siamo ambiziosi, andremo a cercare i tre punti sabato col Vaduz…”. L’atteso debutto in granata dello juventino Tommaso Maressa, utilizzato sulla fascia destra, non è dispiaciuto. Si è fatto notare un paio di volte dentro l’area avversaria, ha però giocato troppo poco (una ventina di minuti) per essere giudicato. Diciamo che anche lui è un giovane (ha 19 anni) interessante.
A tenere desta l’attenzione del pubblico è indubbiamente stato il ‘duello’ dei fratelli Muci. Lo ha vinto il portiere che in inizio di ripresa ha effettuato un intervento da vetrina su una splendida capocciata di Nikolas, il più pericoloso di tutti sotto rete. Un intervento, quello di Alexander, decisivo: “È stata una grande emozione questa partita, a vederci c’era tutta la nostra famiglia e tanti, tanti amici. Il nostro è sempre un evento…”. Sul mancato (per modo di dire, ovvio) gol di Niko: “Ero posizionato correttamente, di più al momento non saprei cosa dire, devo rivedere l’episodio…”.
Alex, va sottolineato, si è guadagnato per davvero un gran voto. Ottimo senso del piazzamento, nessuna presa incerta, tempestivo nelle uscite, non una distrazione. Un rientro in tutta brillantezza il suo.
Prendiamo pure per buono questo punto. Ma con i tre lasciati al Baden e i due di questa sera sono cinque persi per strada. Avremmo potuto vedere il Bellinzona al terzo posto della classifica!
In chiusura, ancora una volta, c’è da parlare dell’arbitraggio. Il direttore di gioco, che ha ammonito Benavente (recidivo!), ha ravvisato soprattutto gli interventi fallosi dei padroni di casa (ce ne sono stati diversi, troppi nel primo tempo specialmente). Un buon arbitro, recita un detto, non deve mai diventare protagonista sul campo. A noi Hajrim Qovanaj ha dato questa impressione.
(Nella foto Putzu, i due fratelli, Alexander e Nikolas Muci)