In un anno per
lui meraviglioso, ha portato il Lugano ad essere tra le migliori squadre della
Super League.
Maurizio
Jacobacci, notizia di oggi, è uno dei tre candidati a vincere il titolo di
allenatore dell’anno. A contendergli il trofeo ci sono Gerardo Seoane (Young
Boys) e Peter Zeidler (San Gallo).
E con il tecnico
del Lugano, iniziamo proprio da questa nomination.
“È una cosa che
fa indubbiamente molto piacere. Mi rende orgoglioso. È un premio che arriva al
termine di un 2020 entusiasmante per Lugano in un anno bruttissimo per l’umanità.
Noi siamo stati bravi a gestire bene questi momenti difficili. Questa
nomination è un premio non solo per me ma soprattutto per la società, lo staff
e i giocatori. Si vince sempre tutti assieme”.
I suoi rivali
sono Seoane e Zeidler: cosa pensa di loro?
“Sono due ottimi
allenatori che meritano anche loro la nomination. Seoane ha vinto due campionati
di fila e anche quest’anno è primo. Inoltre si è qualificato per i sedicesimi
di Europa League. Zeidler ha conteso lo scorso campionato all’YB. In questa
stagione è un po’ più in difficoltà ma bisogna calcolare che ha perso un paio
di attaccanti molto importanti”.
Parliamo un po’
del suo contratto. Il presidente però ha invocato la calma spiegando che a
inizio primavera si arriverà alla firma. Cosa ne pensa?
“È una cosa che
decide il presidente perciò posso farci poco. Tutti sanno che a Lugano mi trovo
benissimo e che ci resterei molto volentieri. Ho trovato un ambiente bellissimo
e un gruppo di lavoro eccezionale. Sono certo che anche loro sarebbero contenti
se rimanessi”.
Dunque non le fa
niente aspettare ancora un po’?
“Se dipendesse da
me ovviamente avrei già firmato. Oltretutto mi guardo in giro e vedo che anche le
altre società hanno quasi tutte rinnovato i contratti con i loro allenatori. Ultime
in ordine di tempo il Servette con Geiger e lo Zurigo con Rizzo. Credo che in
Super League soltanto Celestini abbia un contatto in scadenza nel 2021. So che
stanno comunque parlando per un rinnovo fino al 2023…”.
Oltretutto Lei in
questo 2020 ha stabilito un record di imbattibilità e riportato il Lugano in
alto.
“Ne siamo tutti
molto coscienti. Aggiungo che ottenere questi risultati in un
cantone piccolo come il Ticino, non è assolutamente facile. Credo che grazie ai nostri
risultati adesso il FC Lugano sia rispettato in tutta la Svizzera”.
La scorsa
settimana a Fuorigioco Renzetti ha anche parlato dell’assenza di un piano B in
certe partite. È d’accordo?
“Con il presidente
ci sentiamo spesso e visto che è un grande conoscitore di calcio ci scambiamo
molte opinioni. Quando sono arrivato a Lugano avevo praticamente sempre giocato
con la difesa a quattro ma dopo qualche partita mi sono accorto che le qualità
e le caratteristiche di questa squadra andavano più verso una difesa a tre.
Così abbiamo cambiato schema. Mi sono adattato senza troppi problemi. Non credo
che mi manchi l’elasticità, anche perché durante le ultime partite, in
determinate circostanze, siamo tornati ancora alla difesa a quattro”.
Nel 2021 che
schema vedremo?
“Calcolando che
dovremo giocare praticamente ogni tre giorni, il sistema attuale con la difesa
a tre (o cinque) è quella che ci consente di spendere meno energie. Credo
perciò che sia più adatta. Ovviamente siamo pronti a cambiare il nostro modulo
qualcosa ce ne fosse bisogno. La squadra ne è capace”.
Se ne andrà
Odgaard, che purtroppo a Lugano ha fallito. È dispiaciuto?
“Sì, molto. Anche
perché credevo che Odgaard potesse darci delle soddisfazioni. Gli ho dato
diverse possibilità, anche perché in allenamento avevo intravisto numeri
interessanti. Purtroppo non è mai riuscito a riproporli in partita”.
Renzetti ha detto
che il suo è stato piuttosto un problema di integrazione con il gruppo.
“Ha ragione il
presidente. Quando si entra in uno spogliatoio bisogna cercare di farsi
accettare e fare un passo verso il resto della squadra. È sempre stato così. Non
si può pensare che sia il gruppo a venire verso di te. Forse Odgaard era abituato
al Sassuolo e a un altro tipo di mentalità”.
Ardaiz invece
resterà.
“Sono molto
felice di questo. Ha tante qualità che sono convinto riuscirà, presto o tardi,
a portare in campo. Con un po’ più di fortuna avrebbe potuto segnare gia 3-4
gol”.
Arriveranno il
nigeriano Opara sulla fascia destra e un attaccante. Contento?
“Di Opara
tantissimo. Lo avevamo gia visto in estate e volevamo tenerlo. Purtroppo non siamo
riusciti a chiudere la trattativa. Non lo abbiamo però mai perso di vista e ora
siamo felici che possa essere dei nostri. Sull’attaccante vediamo cosa
riusciremo a fare”.
Ultima cosa: l’obiettivo
è l’Europa?
“Prima di
stabilire un obiettivo, aspettiamo di giocare le prime 4-5 partite. Dopo potremo
capire a che tipo di campionato saremo destinati. Se riusciremo a partire con
lo slancio di quest’anno sono certo che faremo ancora grandi cose”.