CALCIO: PARLA JACOBACCI, TRA I NOMINATI AD ALLENATORE DELL'ANNO
Il contratto, il piano B e la nomination
Chiacchierata con il tecnico dei bianconeri alla fine di un 2020 esaltante
Pubblicato il 27.12.2020 14:14
di Luca Sciarini
In un anno per lui meraviglioso, ha portato il Lugano ad essere tra le migliori squadre della Super League.
Maurizio Jacobacci, notizia di oggi, è uno dei tre candidati a vincere il titolo di allenatore dell’anno. A contendergli il trofeo ci sono Gerardo Seoane (Young Boys) e Peter Zeidler (San Gallo).
E con il tecnico del Lugano, iniziamo proprio da questa nomination.
“È una cosa che fa indubbiamente molto piacere. Mi rende orgoglioso. È un premio che arriva al termine di un 2020 entusiasmante per Lugano in un anno bruttissimo per l’umanità. Noi siamo stati bravi a gestire bene questi momenti difficili. Questa nomination è un premio non solo per me ma soprattutto per la società, lo staff e i giocatori. Si vince sempre tutti assieme”.
I suoi rivali sono Seoane e Zeidler: cosa pensa di loro?
“Sono due ottimi allenatori che meritano anche loro la nomination. Seoane ha vinto due campionati di fila e anche quest’anno è primo. Inoltre si è qualificato per i sedicesimi di Europa League. Zeidler ha conteso lo scorso campionato all’YB. In questa stagione è un po’ più in difficoltà ma bisogna calcolare che ha perso un paio di attaccanti molto importanti”.
Parliamo un po’ del suo contratto. Il presidente però ha invocato la calma spiegando che a inizio primavera si arriverà alla firma. Cosa ne pensa?
“È una cosa che decide il presidente perciò posso farci poco. Tutti sanno che a Lugano mi trovo benissimo e che ci resterei molto volentieri. Ho trovato un ambiente bellissimo e un gruppo di lavoro eccezionale. Sono certo che anche loro sarebbero contenti se rimanessi”.
Dunque non le fa niente aspettare ancora un po’?
“Se dipendesse da me ovviamente avrei già firmato. Oltretutto mi guardo in giro e vedo che anche le altre società hanno quasi tutte rinnovato i contratti con i loro allenatori. Ultime in ordine di tempo il Servette con Geiger e lo Zurigo con Rizzo. Credo che in Super League soltanto Celestini abbia un contatto in scadenza nel 2021. So che stanno comunque parlando per un rinnovo fino al 2023…”.
Oltretutto Lei in questo 2020 ha stabilito un record di imbattibilità e riportato il Lugano in alto.
“Ne siamo tutti molto coscienti. Aggiungo che ottenere questi risultati in un cantone piccolo come il Ticino, non è assolutamente facile. Credo che grazie ai nostri risultati adesso il FC Lugano sia rispettato in tutta la Svizzera”.
La scorsa settimana a Fuorigioco Renzetti ha anche parlato dell’assenza di un piano B in certe partite. È d’accordo?
“Con il presidente ci sentiamo spesso e visto che è un grande conoscitore di calcio ci scambiamo molte opinioni. Quando sono arrivato a Lugano avevo praticamente sempre giocato con la difesa a quattro ma dopo qualche partita mi sono accorto che le qualità e le caratteristiche di questa squadra andavano più verso una difesa a tre. Così abbiamo cambiato schema. Mi sono adattato senza troppi problemi. Non credo che mi manchi l’elasticità, anche perché durante le ultime partite, in determinate circostanze, siamo tornati ancora alla difesa a quattro”.
Nel 2021 che schema vedremo?
“Calcolando che dovremo giocare praticamente ogni tre giorni, il sistema attuale con la difesa a tre (o cinque) è quella che ci consente di spendere meno energie. Credo perciò che sia più adatta. Ovviamente siamo pronti a cambiare il nostro modulo qualcosa ce ne fosse bisogno. La squadra ne è capace”.
Se ne andrà Odgaard, che purtroppo a Lugano ha fallito. È dispiaciuto?
“Sì, molto. Anche perché credevo che Odgaard potesse darci delle soddisfazioni. Gli ho dato diverse possibilità, anche perché in allenamento avevo intravisto numeri interessanti. Purtroppo non è mai riuscito a riproporli in partita”.
Renzetti ha detto che il suo è stato piuttosto un problema di integrazione con il gruppo.
“Ha ragione il presidente. Quando si entra in uno spogliatoio bisogna cercare di farsi accettare e fare un passo verso il resto della squadra. È sempre stato così. Non si può pensare che sia il gruppo a venire verso di te. Forse Odgaard era abituato al Sassuolo e a un altro tipo di mentalità”.
Ardaiz invece resterà.
“Sono molto felice di questo. Ha tante qualità che sono convinto riuscirà, presto o tardi, a portare in campo. Con un po’ più di fortuna avrebbe potuto segnare gia 3-4 gol”.
Arriveranno il nigeriano Opara sulla fascia destra e un attaccante. Contento?
“Di Opara tantissimo. Lo avevamo gia visto in estate e volevamo tenerlo. Purtroppo non siamo riusciti a chiudere la trattativa. Non lo abbiamo però mai perso di vista e ora siamo felici che possa essere dei nostri. Sull’attaccante vediamo cosa riusciremo a fare”.
Ultima cosa: l’obiettivo è l’Europa?
“Prima di stabilire un obiettivo, aspettiamo di giocare le prime 4-5 partite. Dopo potremo capire a che tipo di campionato saremo destinati. Se riusciremo a partire con lo slancio di quest’anno sono certo che faremo ancora grandi cose”.