HOCKEY: MARZIO AGUSTONI COMMENTA LA SCONFITTA DEL LUGANO IN GARA3
"Uscire col Rappi sarebbe un fallimento"
L'ex capitano dei bianconeri spera in una reazione del "suo" Lugano
Pubblicato il 18.04.2021 08:29
di L.S.
E adesso si fa dura, il margine di errore si riduce.
L'inopinata sconfitta di ieri sera alla Corner Arena mette il Lugano di Pelletier nei guai. E pensare che solo qualche giorno fa si pensava che sarebbe stata una serie piuttosto semplice.
Marzio Agustoni, ex capitano dei bianconeri, analizza le difficoltà avute dai bianconeri.
"Il Rapperswil è una squadra che non va sottovalutata, già col Bienne si era fatta valere. Sono difensivamente organizzati e escono bene dal loro terzo difensivo e nonostante non possano contare su Cervenka sono una squadra temibile. Lo hanno dimostrato mettendo in chiara difficoltà il Lugano sul piano  dell'aggressività".
Al Lugano cosa sta succedendo?
"Non credo sia una questione fisica, forse hanno un po' sottovalutato l'avversario: erano tutti contenti di sfidare il Rapperswil e dopo gara1 credevano che sarebbe stata più facile".
Manca un po' l'apporto degli stranieri?
"Non credo sia colpa di uno o dell'altro, è un problema più che altro collettivo. Tutti criticano Arcobello ma a me sembra che stia portando la croce, lavorando duro in attacco e in difesa. Boedker ha degli spunti mentre Heed offensivamente sta portando troppo poco. Io comunque mi aspetto anche i gol di Fazzini e Bertaggia e spero di non rivedere penalità ingenue come quella incassata ieri sera da Chiesa".
Ora sul 2-1 a favore del Rapperswil si fa dura no?
"Decisiva la partita di domani sera a Rapperswil: se il Lugano dovesse perdere allora si farebbe durissima, non ci sarebbe più margine di errore".
Sarebbe un peccato uscire nei quarti col Rappi, vero?
"Vorrebbe dire buttare via un'intera stagione. Hanno giocato bene per diversi mesi e il secondo posto in Regular Season era meritato, ma è ovvio che alla fine contino i playoff e se esci nei quarti di finale, soprattutto contro il Rapperswil, sarebbe un fallimento".
Cosa può fare a questo punto Pelletier?
"Deve cercare di dare una scossa, magari mescolando un po' le linee e provando ad essere più attivo nel suo coaching alla transenna. Ogni tanto lo vedo un po' passivo".