Calcio
Un fallimento che vale un miliardo
Il Liverpool dei ragazzi ha battuto il Chelsea dei milionari
Pubblicato il 28.02.2024 07:22
di Red.
In Inghilterra il football non si ferma mai. Le troppe partite non è un argomento che tormenta o fa discutere. Il calendario intasato non preoccupa. Si scende in campo, si corre e si lotta. Domenica 25 febbraio si è disputata la finale della Coppa di Lega (conosciuta anche come Carabao Cup per motivi di sponsorizzazione, le partecipanti sono 92 e la formula è quella dell'eliminazione diretta). Si assegna un trofeo e arricchisce una bacheca. In campo sono scesi Liverpool e Chelsea, l'incontro è terminato con la vittoria dei Reds, il gol decisivo lo ha segnato Van Dijk al 118° minuto. “I tempi supplementari sono stati tra i 'ragazzini' di Klopp e una squadra fallimentare da un miliardo di sterline”, così parlò Gary Neville (indimenticato del Manchester United) nelle vesti, ora, di apprezzato commentatore televisivo. I Blues sono tra gli spendaccioni d'Europa, inondano il mercato di soldi, acquistano giocatori a suon di moneta sonante, cambiano allenatori di continuo e puntualmente perdono. L'era Pochettino sembra volgere verso l'orizzonte dove si profila l'ennesimo fallimento. Il Chelsea ha schierato tutti i suoi, presunti, pezzi pregiati, basti pensare che il duo di centrocampo Caicedo-Fernandez è costato oltre 250 milioni di euro. In panchina c'era uno come Mudryk pagato quasi 100 milioni, ma ci si può fermare, l'elenco potrebbe continuare. Il Liverpool, che non è certo una squadra economica, si è presentato in campo con molte assenze, mancavano, tra gli altri, Salah, Nunez, Alisson. E Klopp, uno a cui il coraggio non manca, si è affidato a baldi e sfrontati giovanotti, che in questa stagione si stanno conquistando spazio. Si tratta dei prodotti dell'Academy: Bradley, è un 2003, ha sostituito degnamente Alexander Arnold; Elliot, anche lui 2003, ormai non è più una sorpresa. A partita in corso sono entrati: Clark del 2005; McConnel del 2004; Danns del 2006; Quansah del 2003. I soldi nel calcio moderno, come anche nella vita, fanno la differenza, ma non sono tutto. Servono anche le idee e lo spirito, per fortuna.
(Foto Keystone/Rain)