Sarà di nuovo Désirée
Grundbacher a dirigere la partita di stasera. In giornata il sole è tornato a
risplendere, il terreno da gioco dovrebbe essere in buone condizioni. A
proposito della brutta ‘sorpresa del campo invaso da vermi, di cui si è venuti
a conoscenza grazie alla TV anche
dall’altra parte del Gottardo, segnatamente là dove si parla lo schwyzerdütsch,
i tifosi granata (che evidentemente preferiscono gustarsi, come noi tutti, i
‘vermicelles’), si sono arrabbiati per il modo in cui la notizia è stata diffusa.
A prescindere si è avuta
nuovamente conferma delle precarie condizioni del campo, deteriorato in talune
zone, come ben si sa, dall’atletica (lanci di martello e giavellotto). Purtroppo
il problema si ripropone di partita in partita (per paradosso che sia con il
Wil il manto erboso è stato innaffiato!). Altro che pensare alla costruzione di
un nuovo stadio. Si cominci a rendere funzionale il campo per i giocatori (si
lamentano anche gli avversari) e lo stadio al pubblico sugli spalti (tra l’altro in netto calo) esposto “al feddo,
alla pioggia, al vento” (Marco Conedera, presidente del Club dei 100, dixit).
Durante la partita col Vaduz nessuno si è accorto che un centinaio di tifosi era
letteralmente ‘congelato’: non li si poteva invitare a prendere posto in tribuna
(mezza vuota!), a prescindere che Grundbacher dopo una ventina di minuti
l’avrebbe sospesa?
A proposito, la solettese è
stata salutata al suo ultimo rientro negli spogliatoi (dopo che si era
accertata dell’ impossibilità di fare continuare a giocare) da insistiti
applausi (nessun arbitro quest’anno ha
ricevuto così tanti battimani…). Sicuramente per la saggia decisione di
lasciare giocatori e staff negli spogliatoi, o magari anche per la generosità
con cui ha accordato dopo 4 minuti un calcio di rigore ai granata (non ha
tenuto conto del pantano nei 16 metri). Rigore, detto per inciso, che Samba ha
avuto modo di sbagliare calciando il pallone a un metro dal montante (evidentemente
il simpatico Trésor è sempre alla ‘notte degli esami’).
Stasera cambia solo l’orario
del calcio d’avvio, fissato alle 18.30 anziché le 18. La formazione è
praticamente la stessa scesa in campo per pochi minuti sabato, di nuovo con
Samba e senza (in partenza) Ranjan Neelakandan, ‘prodotto’ del Team Ticino
(Lugano) che sta suscitando interesse anche al di fuori dei nostri confini.
Vabbé, la cosa più importante è che il Bellinzona torni a vincere una partita in
casa, l’ultima è stata quella con lo Xamax in dicembre (diciassettesima
giornata, siamo alla 23esima).
I tre punti permetteranno a
‘Tosi’ e compagni di raggiungere il Wil al terzo posto: alla vittoria non c’è
dunque alternativa. Tanto più che si affronta un Vaduz che è finito al
penultimo posto con solamente un punto in più della ‘cenerentola’ Baden. Che
però da quei pochi minuti che l’abbiamo visto giocare sabato non dà sicuramente
l’idea di una squadra di fondo classifica.
(Foto Putzu)