Il
Lugano è in semifinale di Coppa, per la terza volta consecutiva. E
va sottolineato, perché non è qualcosa di scontato, visto che
squadre comunque ben attrezzate, ambiziose, che stanno facendo bene
in campionato eccetera, il loro cammino nella competizione lo hanno
terminato. Stasera, al fischio finale di Sion-Young Boys, avverrà il
sorteggio delle due ultime sfide: e consentiteci di augurarci che,
per la prima volta in stagione, si possa giocare a Cornaredo. La
squadra si merita una serata come si deve nel suo piccolo,
provvisorio e magari sgangherato stadio. Perché questo gruppo sta
facendo un percorso di crescita costante, e ha raggiunto un livello
di maturità e continuità che, perlomeno in questi ultimi anni,
dalla risalita nella massima serie, non si era mai visto. Una
continuità, soprattutto, che appartiene alle squadre di rango.
Certo,
nella partita di ieri tanto hanno fatto anche gli avversari, messi in
campo nel primo tempo in modo quanto meno interlocutorio. Però, la
squadra bianconera è uscita dagli spogliatoi e ha iniziato con
un'autorevolezza che già altre volte si era vista in stagione,
prendendo a scapaccioni i ragazzini in maglia rossoblù, con due
azioni nelle quali Celar ha bruciato la retroguardia avversaria. In
seguito, ha gestito il doppio vantaggio attraverso un palleggio
insistito ma mai in affanno, con un Mai che, oltre a chiudere sempre
con intelligenza la porta in faccia ai renani, ha anche diretto la
costruzione dal basso magistralmente, dando sicurezza a tutto il
reparto, Saipi compreso, che con i piedi ha fatto benissimo. Poi la
ripresa, che ha visto Fabio Celestini riequilibrare i suoi, inserendo
qualità, e Mattia Croci-Torti costretto a rinunciare al tedesco per
infortunio. Eppure, i bianconeri, nonostante siano stati costretti ad
abbassarsi per il ritmo dei rossoblù, hanno tenuto bene il campo,
concedendo poche conclusioni agli avversari. Poi, una manciata di
minuti maledetti nella fase finale, con due reti nelle quali Saipi
non è stato irreprensibile, hanno rimesso la partita sui binari
della parità, e fatto pensare male: perché la storia del Lugano è
piena di beffe. Ma, ormai, non è più così scontato. Perlomeno,
potrà sicuramente capitare di perdere partite in modo rocambolesco
in futuro: fa parte del calcio. Però, la squadra vive in una
dimensione differente, molto meno aleatoria. E, anche se è dovuta
arrivare ai rigori, l'ha portata a casa, dopo aver fatto vedere le
cose migliori nei supplementari. Una nota di merito a Valenzuela,
autore di una prova superlativa, e capace di prendersi la
responsabilità di andare a calciare il primo rigore sotto la
MuttenzKurve, dopo che i renani avevano segnato il primo. E bravo
anche a Saipi, che intuendo e respingendo l'ultimo tiro dagli undici
metri degli avversari, ha riscattato le due incertezze sui gol,
regalando ai suoi la semifinale. Stasera, dopo i sorteggi, la Coppa
andrà in archivio sino a fine aprile: il Crus, con la testa, è già
a Lucerna, per chiudere una otto giorni importantissima per i suoi.
In riva al Ceresio, però, si sogna una serata di quelle da
tramandare. Se la merita il tecnico, se la meritano i suoi ragazzi, e
sarebbe un'esperienza bellissima per tanti bambini, che potrebbero
godersi una notte di grandi emozioni. Sarebbe bello, chiunque ci sia
con le maglie di un colore differente: perché, ormai, sono le altre
a voler evitare il Lugano, e non viceversa.
(Foto Keystone/Kefalas)