Calcio
Lugano, la crescita di una grande squadra
I bianconeri hanno il piglio e l'attitudine di una formazione di livello
Pubblicato il 29.02.2024 09:28
di Silvano Pulga
Il Lugano è in semifinale di Coppa, per la terza volta consecutiva. E va sottolineato, perché non è qualcosa di scontato, visto che squadre comunque ben attrezzate, ambiziose, che stanno facendo bene in campionato eccetera, il loro cammino nella competizione lo hanno terminato. Stasera, al fischio finale di Sion-Young Boys, avverrà il sorteggio delle due ultime sfide: e consentiteci di augurarci che, per la prima volta in stagione, si possa giocare a Cornaredo. La squadra si merita una serata come si deve nel suo piccolo, provvisorio e magari sgangherato stadio. Perché questo gruppo sta facendo un percorso di crescita costante, e ha raggiunto un livello di maturità e continuità che, perlomeno in questi ultimi anni, dalla risalita nella massima serie, non si era mai visto. Una continuità, soprattutto, che appartiene alle squadre di rango. Certo, nella partita di ieri tanto hanno fatto anche gli avversari, messi in campo nel primo tempo in modo quanto meno interlocutorio. Però, la squadra bianconera è uscita dagli spogliatoi e ha iniziato con un'autorevolezza che già altre volte si era vista in stagione, prendendo a scapaccioni i ragazzini in maglia rossoblù, con due azioni nelle quali Celar ha bruciato la retroguardia avversaria. In seguito, ha gestito il doppio vantaggio attraverso un palleggio insistito ma mai in affanno, con un Mai che, oltre a chiudere sempre con intelligenza la porta in faccia ai renani, ha anche diretto la costruzione dal basso magistralmente, dando sicurezza a tutto il reparto, Saipi compreso, che con i piedi ha fatto benissimo. Poi la ripresa, che ha visto Fabio Celestini riequilibrare i suoi, inserendo qualità, e Mattia Croci-Torti costretto a rinunciare al tedesco per infortunio. Eppure, i bianconeri, nonostante siano stati costretti ad abbassarsi per il ritmo dei rossoblù, hanno tenuto bene il campo, concedendo poche conclusioni agli avversari. Poi, una manciata di minuti maledetti nella fase finale, con due reti nelle quali Saipi non è stato irreprensibile, hanno rimesso la partita sui binari della parità, e fatto pensare male: perché la storia del Lugano è piena di beffe. Ma, ormai, non è più così scontato. Perlomeno, potrà sicuramente capitare di perdere partite in modo rocambolesco in futuro: fa parte del calcio. Però, la squadra vive in una dimensione differente, molto meno aleatoria. E, anche se è dovuta arrivare ai rigori, l'ha portata a casa, dopo aver fatto vedere le cose migliori nei supplementari. Una nota di merito a Valenzuela, autore di una prova superlativa, e capace di prendersi la responsabilità di andare a calciare il primo rigore sotto la MuttenzKurve, dopo che i renani avevano segnato il primo. E bravo anche a Saipi, che intuendo e respingendo l'ultimo tiro dagli undici metri degli avversari, ha riscattato le due incertezze sui gol, regalando ai suoi la semifinale. Stasera, dopo i sorteggi, la Coppa andrà in archivio sino a fine aprile: il Crus, con la testa, è già a Lucerna, per chiudere una otto giorni importantissima per i suoi. In riva al Ceresio, però, si sogna una serata di quelle da tramandare. Se la merita il tecnico, se la meritano i suoi ragazzi, e sarebbe un'esperienza bellissima per tanti bambini, che potrebbero godersi una notte di grandi emozioni. Sarebbe bello, chiunque ci sia con le maglie di un colore differente: perché, ormai, sono le altre a voler evitare il Lugano, e non viceversa. 
(Foto Keystone/Kefalas)