Calcio
Sommer, ma che noia
Il portiere svizzero dirige, con diligenza e perizia, una retroguardia impenetrabile
Pubblicato il 29.02.2024 08:57
di Angelo Lungo
Yann Sommer ha dichiarato che a Milano sta bene. È titolare indiscusso, la città è alla moda e lo soddisfa, non è lontano dalla Svizzera, la può raggiungere facilmente. Ha lasciato senza rimpianti uno squadrone come il Bayern di Monaco. L'ambiente lo ritiene una sicurezza. Ha imposto con garbo il suo stile. Abbina esperienza e, nonostante l'età, reattività. Il suo comportamento è inappuntabile, non è mai sopra le righe. Le sue parole esprimono concetti e pensieri compiuti. Lo spinge la perseveranza: è un portiere di vecchio stile, ma che ha saputo adattarsi ai tempi. L'interismo lo ha accolto convinto delle sue doti: la solidità e la continuità. La fiducia è cresciuta di partita in partita. Sommer sta facendo la differenza e sta imponendo il carisma, è un finto silenzioso, i compagni si fidano, i suoi interventi sono puntuali. Tutto bene? Macché. Sembra che il portierone da qualche tempo legga e rilegga lo stesso libro. È un romanzo di uno scrittore italiano Alberto Moravia, è stato pubblicato nel lontano 1960, il titolo è “La noia”. L'Inter, nei campionati europei più importanti, ha la difesa migliore, ha subito solo 12 gol, solo 4 nel 2024. Cambia la retroguardia, ruotano gli uomini, ma la dinamica è sempre la stessa: non arrivano tiri nello specchio della porta. Lo svizzero partecipa esclusivamente alla manovra di ripartenza e presidia la sua area sui calci d'angolo. Dopo assiste, in guisa atarassica, alle partite. I suoi compagni lo proteggono adeguatamente, con perizia, e lui dirige con maestria il reparto. Pochi e centellinati i suoi interventi, ma sempre decisivi. L'Atalanta ha un attacco tra i più prolifici della Serie A, ma i bergamaschi non sono mai riusciti a centrare la porta, il gol annullato era scaturito da un errore in fase di ripartenza, commesso da Pavard. Così vanno le cose, per il momento, per Sommer. Ma a Madrid, tra qualche giorno, probabilmente, dovrà mostrare tutta la sua abilità e aiutare concretamente i suoi compagni.
(Foto Keystone/Calanni)