HOCKEY
"Flipper" è entrato in una nuova dimensione
Dauphin fa poker e l'Ambrì espugna Ginevra: i play-in sono a un passo
Pubblicato il 01.03.2024 09:21
di Marco Maffioletti
«Il faut le dire, je délire, car maintenant plus rien est comme avant, c’est jeudi et je dis, je t’aime».
No, non abbiamo cambiato lingua. Questa è una frase estratta da una canzone di Michael von der Heide dal titolo “Jeudi amour”. Una frase che si sposa alla perfezione con quanto accaduto ieri sera alle Vernets. Un giovedì sera da delirio per Laurent Dauphin e i tifosi dell’Ambrì. A partire da adesso nulla è più come prima. Già, perché “Flipper” è entrato in una nuova dimensione. Prima di ieri il canadese non era mai stato particolarmente osannato o amato dalla folla, ma nello spazio di due orette tutto è cambiato. Un poker clamoroso, un evento rarissimo, che ha permesso ai leventinesi d’imporsi per 4 a 3 ed espugnare Ginevra. La classica serata che resterà nella mente di tutti per sempre. E pensare che dopo 4’ Grassi e compagni erano già sotto di 2 reti. Chissà in quanti avranno imprecato, chissà in quanti si saranno lamentati per il fatto che Cereda non abbia chiamato il timeout o sostituito il portiere. Il tecnico di Sementina è rimasto impassibile, non ha fatto una piega e i gli eventi gli hanno dato ragione. Una volta in più si evince come la differenza tra l’essere un guru o un idiota sia molto sottile quando si fa il mestiere di coach. Probabilmente però nemmeno lo stesso Cereda si sarebbe immaginato una simile continuazione di match. Già la doppietta ottenuta nell’arco di soli 17’’ sembrava una cosa dell’altro mondo, figuriamoci quando poi Dauphin ha iscritto a referto pure la terza e la quarta segnatura. Reti oltretutto impreziosite da combinazioni di alta scuola, con il solito Spacek a distribuire cioccolatini prelibati. Una serata di gala, dove l’Ambrì non ha certo disputato la sua miglior gara del campionato, complice alcune sbavature difensive, ma che ha mostrato tutto il carattere della compagine sopracenerina. Rifare superficie non era per nulla evidente, contro un signor avversario, da poco laureatosi Campione d’Europa. C’è voluto anche uno Juvonen strepitoso: la sua parata sul tentativo a botta quasi sicura di Filppula merita di fare il giro del web. Non da meno è stato anche l’intervento nel terzo periodo per fermare l’incursione di Berthon. E che dire dell’assalto finale delle Aquile? Pure lì Juvonen si è superato facendo disperare i padroni di casa. Il duello contro il connazionale Olkinuora, già campione olimpico e campione del mondo con la Finlandia, è stato chiaramente vinto. In un mondo normale l’estremo difensore dei ticinesi sarebbe stato premiato come miglior giocatore in pista, ma ieri appunto c’era un Laurent Dauphin di un’altra orbita.
Con questo successo l’Ambrì-Piotta scavalca proprio il Ginevra e s’installa all’ottavo posto. I play-in sono ormai lì da prendere, solamente un’assurda costellazione potrebbe impedire al club del presidente Lombardi di partecipare al postseason: per farla breve, Bienne e Langnau dovrebbero vincere le loro due restanti partite e l’Ambrì restare a secco di punti. Praticamente utopia. A questo punto non bisogna guardare indietro, l’obiettivo deve essere quello di difendere l’ottava piazza che permetterebbe di avere due possibilità di arrivare ai playoff. Non sarà evidente, ma questo Ambrì ha i numeri per farlo.
(Foto Keystone/Trezzini)