Il
calcio del terzo millennio è un romanzo popolare. Appassiona, divide
ed è commentato. Dopo ogni partita sono emessi verdetti che sembrano
non ammettere dubbi. Ogni pronostico è ispirato dalla faziosità e
insegue l'emozione. All'inizio del campionato l'Inter aveva una
considerazione, da parte degli esperti, relativa. C'era il Napoli
campione, in rampa di lancio per l'apertura di un ciclo.; c'era la Juve di Allegri, quest'ultimo è ritenuto un
grande allenatore, concupito vanamente dal Real Madrid, Madama, poi,
non aveva le coppe e poteva concentrarsi sul massimo torneo nazionale;
c'era il Milan dei giovani forti e belli, accreditato di un gioco
all'europea. I nerazzurri, invece, avevano condotto il solito mercato
ai limiti della disperazione, costretti a privarsi di elementi come
Brozovic e Lukaku, le loro ambizioni erano poste vicino al confini del
velleitarismo. Via con la Serie A ed è cominciato il duello
Inter-Juve, i piemontesi, con il loro corto muso, hanno preso ad
impressionare, sono diventati credibili e ossequiati, sostenuti dai
media, dai social. Ma tempo di alcune partite e il baratro si è
aperto. La Beneamata ha continuato a correre spedita, si è fatta
scudo delle sue convinzioni ed è andata in fuga. I social, che ormai
determinano l'opinione di televisioni e giornali, hanno narrato di un
campionato costellato di errori sesquipedali a favore dei milanesi.
La critica, quella neutra e pure sparuta, ha cercato di trovare una spiegazione,
l'artefice del miracolo a Milano è Simone Inzaghi. L'Inter gioca a
calcio, sviluppa trame godibili e non si ferma, ha una sua bellezza
estetica. I giocatori sono uniti e compatti attorno al loro tecnico e
lo seguono. Altro che ambiente riottoso ed esistenzialista. Mai sopra
le righe, sempre compito nelle interviste, tetragono rispetto alle
polemiche, il piacentino è il protagonista che non ti aspetti. Eppure
era stato già stato etichettato come un perdente, le accuse erano
chiare: lo scudetto di qualche anno fa era stato regalato al Milan e
anche la finale Champions è stata giudicata come una coincidenza
fortunata e fortuita. I giochi non ancora fatti e Inzaghi dovrebbe tenere alta la tensione e la concentrazione. E frenare le
ambizioni europee. Il calcio giocato ammalia poiché l'inaspettato
giunge all'improvviso e smentisce la certezza. E Pedus si diverte a
raggirare e illudere i tifosi.
(Foto
Keystone)