Calcio
Effetto Simone Inzaghi
Il tecnico che, forse, si deve riscattare e ha sempre l'onere di dimostrare
Pubblicato il 05.03.2024 07:08
di A. L.
Il calcio del terzo millennio è un romanzo popolare. Appassiona, divide ed è commentato. Dopo ogni partita sono emessi verdetti che sembrano non ammettere dubbi. Ogni pronostico è ispirato dalla faziosità e insegue l'emozione. All'inizio del campionato l'Inter aveva una considerazione, da parte degli esperti, relativa. C'era il Napoli campione, in rampa di lancio per l'apertura di un ciclo.; c'era la Juve di Allegri, quest'ultimo è ritenuto un grande allenatore, concupito vanamente dal Real Madrid, Madama, poi, non aveva le coppe e poteva concentrarsi sul massimo torneo nazionale; c'era il Milan dei giovani forti e belli, accreditato di un gioco all'europea. I nerazzurri, invece, avevano condotto il solito mercato ai limiti della disperazione, costretti a privarsi di elementi come Brozovic e Lukaku, le loro ambizioni erano poste vicino al confini del velleitarismo. Via con la Serie A ed è cominciato il duello Inter-Juve, i piemontesi, con il loro corto muso, hanno preso ad impressionare, sono diventati credibili e ossequiati, sostenuti dai media, dai social. Ma tempo di alcune partite e il baratro si è aperto. La Beneamata ha continuato a correre spedita, si è fatta scudo delle sue convinzioni ed è andata in fuga. I social, che ormai determinano l'opinione di televisioni e giornali, hanno narrato di un campionato costellato di errori sesquipedali a favore dei milanesi. La critica, quella neutra e pure sparuta, ha cercato di trovare una spiegazione, l'artefice del miracolo a Milano è Simone Inzaghi. L'Inter gioca a calcio, sviluppa trame godibili e non si ferma, ha una sua bellezza estetica. I giocatori sono uniti e compatti attorno al loro tecnico e lo seguono. Altro che ambiente riottoso ed esistenzialista. Mai sopra le righe, sempre compito nelle interviste, tetragono rispetto alle polemiche, il piacentino è il protagonista che non ti aspetti. Eppure era stato già stato etichettato come un perdente, le accuse erano chiare: lo scudetto di qualche anno fa era stato regalato al Milan e anche la finale Champions è stata giudicata come una coincidenza fortunata e fortuita. I giochi non ancora fatti e Inzaghi dovrebbe tenere alta la tensione e la concentrazione. E frenare le ambizioni europee. Il calcio giocato ammalia poiché l'inaspettato giunge all'improvviso e smentisce la certezza. E Pedus si diverte a raggirare e illudere i tifosi.
(Foto Keystone)