Per
il Milan di Stefano Pioli, in questi andata degli ottavi di Europa
League, l'unica cosa da tenere buona è il risultato, anche se due
gol di scarto non costituiscono certo una garanzia assoluta, in vista
del ritorno in Repubblica Ceca, giovedì prossimo. Lo Slavia Praga,
che quelli più esperti (un modo gentile per non parlare di capelli
grigi) ricordano come giustiziere del FC Lugano nell'edizione 1995/96
dell'allora Coppa UEFA, ha affrontato il monumento San Siro senza
troppi timori reverenziali, con un palleggio insistito, non
disdegnando la ricerca della profondità, grazie anche a una non
certo impeccabile fase difensiva dei più blasonati avversari. La
svolta della partita è stata l'espulsione per rosso diretto di Diouf
che il suo allenatore, nella conferenza stampa post gara, ha detto
essere recidivo a questo tipo di disavventure. Tuttavia, il Milan,
per passare, ha avuto bisogno di un lampo di Rafa Leao, che ha
inventato un traversone in area perfetto per Giroud: incertezza del
portiere avversario, e vantaggio rossonero. I cechi però l'hanno
raddrizzata dopo soli 2', grazie a un eurogol di Doudera, sul quale
però la difesa dei milanesi non ha chiuso con puntualità. Il Milan
ha fatto il Milan solo sul finale del primo tempo, e ha trovato due
gol (di Reijnders e Loftus-Cheek) che sembravano aver archiviato la
sfida, e che fossero i prodromi di altri centri nella ripresa. In
realtà, il nuovo entrato Schranz per i biancorossi ha riaperto la
contesa (difesa rossonera nell'occasione piazzata malissimo) e, dopo
qualche spavento, ci ha pensato ancora Rafa Leao, con una discesa
delle sue, a rimettere le cose a posto, servendo a Pulisic, davanti
alla porta, un pallone solo da insaccare, a una manciata di minuti
dal termine. 4-2 e arrivederci a Praga tra sette giorni. A fine gara,
abbiamo chiesto a Stefano Pioli se si aspettava un avversario così
arrembante anche in trasferta, e ci ha detto di sì. Probabilmente,
però, il mister non è riuscito a trasmettere il messaggio ai suoi
in campo, apparsi, per gran parte dell'incontro, troppo poco intensi,
di fronte a un avversario che, in considerazione della propria
inferiorità a livello di valori tecnici individuali, ha proprio
usato il ritmo per mettere in difficoltà i padroni di casa. Dietro,
forse per mancanza di filtro a centrocampo, si soffre: il rientro di
Tomori, seppure solo per uno spicchio di partita, viene atteso dai
tifosi rossoneri come soluzione ad alcune amnesie di chi lo ha
sostituito. Il danese Kjaer, in particolare, anche ieri sera non ha
offerto la sua miglior prestazione. Quello che preoccupa, comunque, è
la mancanza di ritmo. La squadra sta subendo meno infortuni muscolari
di questi tempi, ma corre decisamente di meno. Bisognerebbe capire se
questa momento atleticamente fragile sia figlio di una fase della
preparazione che dovrebbe dare benzina ai rossoneri in primavera,
quando si deciderà la sorte della stagione e, probabilmente, del
futuro del tecnico a Milanello. Nella conferenza stampa dopo la
partita col Rennes, Stefano Pioli aveva detto che un'agenzia di
scommesse attribuiva al Milan solo il 5% di possibilità di arrivare
in fondo all'Europa League, e che avrebbe fatto vedere il report in
spogliatoio per caricare si suoi. Dopo quelle dichiarazioni, il Milan
ha incassato cinque gol dallo stesso Rennes e dallo Slavia Praga.
Speriamo, per il cuore dei tanti innamorati del Diavolo, che sia solo
un problema di comunicazione: ma i dubbi, vedendo ciò che accade in
campo, ci sono.
(Foto Keystone/Calanni)