FUORI ORARIO
Un giornalista con la forza della serenità
Ricordo di Werther Futterlieb a 15 anni dalla sua scomparsa
Pubblicato il 08.03.2024 06:49
di Enrico Lafranchi
Un grande della parola scritta e parlata ci ha lasciati 15 anni fa. Avevo conosciuto Werther ai tempi del Giornale del Popolo in un periodo di incertezze (già allora) del quotidiano cattolico. Tra di noi c’è stato un rapporto di stima e di rispetto. Definirlo collega per me era presuntuoso, Werther era stato per diversi anni corrispondente da Palazzo Federale e giornalista al Telegiornale che veniva diffuso da Zurigo. Ricordo che il suo impatto sul piccolo schermo aveva lasciato un segno molto forte. Per il suo modo distinto di presentarsi, differente da quello dei così detti ‘mezzi busti’ di altri canali televisivi. In via San Gottardo, sede del GdP, non era arrivato casualmente. Aveva sottoscritto l’idea (da intendere come ‘promessa’) di diventarne il direttore. Correva l’anno 1978, si è continuato a ‘sussurrare’ il suo nome nei corridoi e negli uffici del numero civico 50 per settimane e mesi. Ma non se ne fece niente.
Avevo rivisto Werther anni dopo. Gli chiesi se volesse scrivere una rubrica sull’Eco dello Sport, con eleganza mi disse che era giusto dare questa opportunità a colleghi più giovani. Eppure ‘comunicare’ (negli ultimi tempi gli era venuta a mancare una collaborazione fissa sia con un giornale che alla radio, cfr. GdP) per lui non era un privilegio, bensì la vita.
Werther ha saputo raccontare per filo e per segno attraverso televisione, radio e libri, le ‘cose della vita’. Sempre con garbo, equilibrio e buon senso. Con la forza della sua serenità e professionalità.
È venuto a mancare il 31 gennaio 2009.