HOCKEY
Un ambiente da...2006
Domani alla Corner Arena sfida decisiva: una gara2 che sembra una gara7
Pubblicato il 08.03.2024 09:13
di Marco Maffioletti
Che pubblicità per il nostro hockey, per il nostro derby., il tutto in un ambiente infuocato e sano. È sembrato di rivivere la famosa serie dei quarti di finale del 2006 in 60’. In quella occasione l’Ambrì era avanti per 3 vittorie a 0. Il Lugano si salvò in extremis vincendo la quarta sfida all’overtime alla Valascia con il pasticcio tra Du Bois e Bäumle che permise a Vauclair di tenere in vita il Lugano. E il rammarico leventinese per l’occasione fallita da Domenichelli a pochi secondi dal 60’. Fu l’inizio di una epica rimonta bianconera che condusse i sottocenerini al titolo. Ieri alla Gottardo Arena la storia si è per certi versi ripetuta. Nessuno, ma proprio nessuno, sul 4 a 0 dopo 26’ in favore dei biancoblù, avrebbe scommesso un soldo bucato sul ritorno di un Lugano frastornato. Invece è successo. Parliamoci chiaro, chapeau al Lugano per averci creduto, ma i padroni di casa possono solamente prendersela con loro stessi. Sudditanza psicologica? Un rilassamento dovuto al fatto di aver pensato di avere la vittoria già in tasca? Difficile dirlo, ma la seconda opzione unita magari a un po’ di panico è forse la spiegazione di questo “tracollo”. L’Ambrì poteva e doveva garantirsi almeno l’overtime in quel di Lugano. Ora i ragazzi di Cereda devono fare un reset. I sopracenerini hanno sprecato un bel joker, ma nulla è perduto, si decide tutto in una vera gara 7 per così dire. Bisognerà cercare di scacciare i fantasmi del passato e superare il potenziale contraccolpo psicologico. Luca Cereda e il suo staff dovranno essere bravi a preparare a dovere la squadra a un compito per nulla evidente. Alatalo e soci da parte loro, dovranno essere abili a sfruttare l’entusiasmo per il clamoroso recupero e fare tesoro della prima parte di gara. Un Lugano troppo brutto e apatico per essere vero. Inutile dirlo, domani ci attendono 60’ e magari anche qualcosa in più di grande passione e trepidazione. Il tutto però ammorbidito dal fatto che chi uscirà sconfitto disporrà ancora di un ulteriore chance già a partire da lunedì contro la vincente tra Bienne e Ginevra.
(Foto Keystone/Golay)