CALCIO
La dura vita dell'allenatore
In Super League sono in tanti a vivere dei momenti difficili e a rischiare l'esonero
Pubblicato il 12.03.2024 09:34
di L.S.
Già allontanato Wicky, l’ex allenatore dello Young Boys campione svizzero che lo scorso anno vinse anche la Coppa, ci sono altri tecnici che nella nostra Super League non stanno proprio benissimo.
A partire da quel Zeidler che sabato era stato sconfitto in casa dal Lugano. Una vittoria meritata quella dei bianconeri, che hanno dimostrato, nonostante qualche errore individuale, di essere più squadra. E, come aveva detto Croci-Torti, e di essere un gruppo forte. Diremmo molto forte.
Il San Gallo però va male in questo 2024: anzi, malissimo. È la squadra che ha fatto meno punti di tutti. Solo sette in nove partite. Meno anche della lanterna rossa Stade Losanna. Un’involuzione che nessuno si sarebbe aspettato ma che adesso inizia a preoccupare.
D’accordo che Zeidler appare un intoccabile a San Gallo, ma se dovesse fallire l’accesso ai primi sei posti, ecco che forse il suo futuro potrebbe considerarsi in discussione.
E cosa dire di Berner al Grasshoppers? Il tecnico è disperato perché la sua squadra segna con il contagocce. Soltanto lo Stade Losanna finora ha fatto peggio. Domenica a Winterthur Berner ha provato a schierare addirittura cinque attaccanti, ma niente. È vero che ci sono state diverse occasioni da gol, ma alla fine sono stati gli avversari, più cinici, a portare a casa la vittoria. Non basta, alla nuova proprietà americana, avere la quarta miglior difesa campionato. L’obiettivo, in futuro, sarà quello di giocare un calcio offensivo, e a questo punto la domanda è lecita: è Berner l’uomo giusto per riportare in alto il GC, il cui slogan, ricordiamo, è un po' pomposamente “great again” (di nuovo grandi). Vedremo.
Intanto le cavallette stanno lottando per evitare il penultimo posto in campionato, che vorrebbe dire spareggio. Probabilmente contro il Thun.
Se la passa male anche il Lucerna di Frick, scivolato sotto la linea. L’obiettivo di inizio stagione era la vittoria della Coppa e un posto tra le prime sei. La Coppa è andata persa da un pezzo, mentre in campionato adesso il Lucerna rischia di restare fuori dai giochi che contano.
Anche qui c’è un problema a livello realizzativo: soltanto il 6,5 per cento dei tiri finiscono in rete. Troppo poco. E che dire dei 130 corner tirati e nemmeno un gol? Cifre che fanno rabbrividire e riflettere. Insomma, anche Frick, che in questi anni a Lucerna ha decisamente fatto un buon lavoro, deve adesso fare i conti con i risultati. E si sa, se questi non arrivano, l’allenatore è sempre il primo a rischiare.
Dubbi invece sul futuro di Celestini a Basilea. Arrivato in corso d’opera, il losannese ha senza dubbio migliorato le prestazioni dei renani, ma non così tanto come forse ci si aspettasse. Questa incertezza relativa alla sua continuità sembra non fare benissimo né alla squadra né all’ambiente. C’è chi suggerisce di fare come il Bayern Monaco: da quando hanno comunicato che Tuchel lascerà la squadra, i bavaresi sono tornato a vincere e convincere. Sarà un caso? Insomma, a Basilea serve chiarezza, cosa che dall'arrivo di Degen non c'è sempre stata.
In tutto questo, almeno per ora, Mattia Croci-Torti sembra vivere su un’isola felice. Certo, anche lui durante l’autunno, tra infortuni e impegni europei, ha attraversato momenti complicati, ma il 2024 ha riportato serenità e risultati.
La qualificazione alla semifinale di Coppa e il terzo posto in campionato, dimostrano ampiamente la crescita di una squadra che ha grandi potenzialità. Così come il suo allenatore. Per ora, in casa Lugano, va tutto bene. Rallegriamocene.
(Foto Keystone/Bieri)